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«Vittoria controvento grazie alla squadra»

Giancarlo  Acerbi, al centro, festeggia in piazza davanti al municipio la vittoria al ballottaggio.  FOTO  CISCATO
Giancarlo Acerbi, al centro, festeggia in piazza davanti al municipio la vittoria al ballottaggio. FOTO CISCATO
Giancarlo  Acerbi, al centro, festeggia in piazza davanti al municipio la vittoria al ballottaggio.  FOTO  CISCATO
Giancarlo Acerbi, al centro, festeggia in piazza davanti al municipio la vittoria al ballottaggio. FOTO CISCATO

Partiva con il 60% del centrodestra alle Europee, un leggero svantaggio nei confronti dell’avversario, 104 voti, e il peso dei big leghisti Salvini e Zaia che sembravano far pendere l’ago della bilancia verso Alessandro Burtini, il suo sfidante. Ma le urne, domenica, hanno ridato la fascia tricolore a Giancarlo Acerbi che, dopo i festeggiamenti della nottata, ieri mattina come prima cosa ha fatto visita ai degenti dell’ospedale “San Lorenzo”. E poi un salto in Comune per riprendere in mano la situazione e ricominciare da dove aveva lasciato. Per arrivare nell’ufficio che aveva lasciato in stand by Acerbi ha stretto le mani a quanti lungo San Lorenzo, 4 Novembre e corso Italia lo fermavano per congratularsi del risultato. Sindaco Acerbi, guardandosi alle spalle quali sono stati i passi amministrativi più importanti per la città nei 5 anni passati? Sono stati tanti e l’elenco sarebbe troppo lungo. A caldo mi vengono in mente alcune importanti come la pista ciclabile, il restauro del ponte della Vittoria e la strada Maso-Vegri. Ma anche i bei progetti a favore del volontariato nelle scuole e “Valdagno città del dono”. E poi tutti i piccoli e grandi colloqui con i cittadini per ascoltare i loro problemi e arrivare alla soluzione. Al primo turno se l’è vista brutta, no? C’era il grande traino a livello nazionale da parte della Lega che mi vedeva nettamente indietro. Ma già al primo turno siamo stati in grado di arginare e recuperare rispetto alle Europee e abbiamo completato l’opera al secondo. Sicuramente su quel risultato sono pesate le Europee e l’ottimo momento che sta vivendo la Lega. Come avete gestito la preparazione al ballottaggio? Una parola: insieme. È stato questo il valore aggiunto di una squadra formata da candidati, sostenitori e semplici cittadini. Ci siamo stretti attorno ad un’idea, al progetto e siamo andati avanti con grande spirito di gruppo, cercando di parlare continuamente con i cittadini. E ci abbiamo messo la faccia come sempre. Nel bene e nel male. Al secondo turno 259 voti guadagnati per arrivare alla vittoria. Da dove arrivano secondo lei? Non abbiamo fatto ancora analisi e quindi non lo so. Ma ritengo di poter dire dalla gente. I valdagnesi non hanno guardato al simbolo di partito, ma alle persone. Era quello che volevamo e che fin dall’inizio auspicavamo anche con lo slogan di tutta la nostra campagna. Hanno pesato, e in che modo, i voti di “Nuova Valdagno” (che si è apparentata con Burtini) e del Movimento 5 stelle, che ha lasciato libertà di voto? Non saprei. Credo che le persone abbiano scelto ragionando e in base alle loro idee. Ritengo che l’apparentamento del centrodestra con la civica di Francesca Vitetta non abbia influito in alcun modo né da una parte né dall’altra. Le indicazioni di voto in cabina elettorale lasciano il tempo che trovano. Ognuno è davanti alla propria coscienza. Il segreto di questo risultato? La squadra e i valdagnesi. Il gruppo ha capito che c’eravamo tutti solo per il bene della città e questo è stato trasmesso alla gente. E anche la buona amministrazione degli anni scorsi, riconosciuta e premiata. Questo è stato il “segreto” al di là dei personaggi e della loro visibilità nazionale messi in campo dagli avversari. I cittadini hanno capito che la questione non era Salvini contro Acerbi. Burtini, ipotizzando una possibile vittoria, ha sempre indicato la valle, da Recoaro a Montecchio Maggiore, di un solo colore politico. Lei ha voluto sottolineare l’importanza dell’Alto Vicentino tenendo comunque lo sguardo anche in vallata. Come vede il futuro in una valle fondamentalmente in mano al centrodestra? Per me non contano destra o sinistra. È importante che i sindaci, le amministrazioni e i territori abbiano voglia di lavorare insieme per il bene comune. L’unico aspetto che guardo è la correttezza e il desiderio di collaborare. Ha già un’idea della squadra di governo che metterà in campo? Qualche idea si sta delineando. Sarà un passo dei prossimi giorni. Comincerò subito a confrontarmi con la squadra e con altre persone. Dopo aver raccolto tutti gli elementi necessari deciderò. Quali saranno le priorità delle prime settimane? Ora ricominceremo da dove eravamo rimasti. Accelereremo sulle opere già finanziate. Quindi l’ultimo tratto di pista ciclabile e la nuova palestra di via Volta. Ma faremo anche partire immediatamente il piano straordinario per le contrade. Massignani, Cerealto, Castelvecchio, Piana e Campotamaso sono state le sezioni vinte da Burtini. Cosa non è funzionato? La comunicazione. In molte di quelle zone negli scorsi 5 anni abbiamo realizzato interventi importanti, ma non siamo riusciti a renderlo noto. Questa volta punteremo sul dialogo con gli abitanti e concorderemo le necessità. Perciò abbiamo affiancato al piano straordinario anche la creazione di una commissione che farà da filo diretto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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