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Vitetta e quel 5 per cento che fa gola a tutti

Alessandro Burtini e Giancarlo Acerbi al ballottaggio del 9 giugno. A sinistra Francesca Vitetta.  CISCATO
Alessandro Burtini e Giancarlo Acerbi al ballottaggio del 9 giugno. A sinistra Francesca Vitetta. CISCATO
Alessandro Burtini e Giancarlo Acerbi al ballottaggio del 9 giugno. A sinistra Francesca Vitetta.  CISCATO
Alessandro Burtini e Giancarlo Acerbi al ballottaggio del 9 giugno. A sinistra Francesca Vitetta. CISCATO

Silenzio nella sede di “Nuova Valdagno” sul fronte delle possibili alleanze per il secondo turno delle Comunali. Potrà non essere l’ago della bilancia, ma il 5,63 per cento portato a casa al primo turno delle elezioni amministrative dalla lista civica guidata da Francesca Vitetta potrebbe comunque avere un peso al ballottaggio del 9 giugno, che si annuncia all’ultimo voto tra Alessandro Burtini e Giancarlo Acerbi, i candidati sindaco che si sono fermati al 45 e rotti per cento al primo turno, separati da 104 voti. FUMATA GRIGIA. Quella di ieri doveva essere la giornata decisiva per capire se un apparentamento - formale o sostanziale - con la lista Nuova Valdagno (al momento esclusa dal Consiglio comunale) si concretizzava. Invece la fumata è stata grigia. Pertanto si dovrà attendere qualche ora o qualche giorno per capire se cambierà lo scenario che al momento vede fronteggiarsi la coalizione di centrosinistra di Giancarlo Acerbi e quella di centrodestra di Alessandro Burtini. Intanto la squadra di Nuova Valdagno, che essendo civica non ha probabilmente una posizione monolitica al suo interno su come (e se) schierarsi al secondo turno, si trincera dietro un «ci prendiamo ancora tempo per pensare». Finirà con un apparentamento ufficiale o con un sostegno non formalizzato a una delle due liste? O rimarrà fuori dai giochi, lasciando in campo gli schieramenti del primo turno nella loro formazione iniziale? Sulle prime sembrava che la trattativa fosse unicamente tra il centrodestra di Burtini e Nuova Valdagno, invece pare che nemmeno il centrosinistra chiuda la porta al dialogo. COME FUNZIONA. Se fosse apparentamento ufficiale, dovrebbe essere formalizzato entro domenica e sulle schede elettorali comparirebbe il simbolo di “Nuova Valdagno” tra quelli che sostengono il candidato sindaco con cui si è raggiunta l’intesa. In generale non è così frequente che accada, perché le liste al ballottaggio non riescono a trovare sufficienti affinità politiche con gli esclusi e perché l’apparentamento formale porta a cedere posti in consiglio comunale o a raggiungere accordi sui nomi in giunta. Infatti facendo l’ipotesi che a questo si arrivi, se “Nuova Valdagno” si alleasse con Acerbi e quest’ultimo vincesse, la lista “Autonomia del veneto” dovrebbe cedere uno dei due posti conquistati; se fosse invece la coalizione di Burtini ad apparentarsi, la civica farebbe perdere un posto alla Lega sui sei previsti. Più spesso, quindi, si preferisce la strada del supporto informale, che può essere espresso in qualsiasi momento, in cambio di intese programmatiche (oppure, ma quasi nessuno lo ammette mai, di intese sulle nomine in giunta o partecipate), rimanendo, però, esclusi dall’assemblea cittadina. In questo caso e, nell’ipotesi in cui “Nuova Valdagno” rimanesse alla finestra, la maggioranza nel futuro consiglio comunale, salvo verifiche successive dell’ufficio elettorale, vedrebbe esclusa Nuova Valdagno e sarebbe composta da: in caso di prevalenza di Acerbi 4 posti al Pd, 2 a “Scegli Valdagno”, 2 “Valdagno Guarda Avanti” e 2 “Autonomia del Veneto”; se vincesse Burtini 6 posti alla Lega e 4 a “#Burtini sindaco”. I CANDIDATI. Burtini, interpellato sul tema, prende tempo e dichiara: «Stiamo ragionando e valutando la situazione. È ancora presto per sciogliere le riserve. Decideremo nel giro di qualche giorno». Acerbi, raggiunto per un commento, non chiude la porta alla possibilità di ampliare la coalizione: «In coerenza con il lavoro fatto in questa campagna elettorale e nel corso del nostro mandato teniamo aperto il dialogo con chiunque creda nelle nostre proposte, nei nostri valori e nel progetto che abbiamo per la città, che tiene conto delle esigenze di tutto il territorio, tutelando servizi fondamentali come l’ospedale e promuovendo politiche per la scuola, la cultura, lo sport, le famiglie, gli anziani, le contrade e i quartieri». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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