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Cornedo

Ventenne sfregia la sorella in viso durante una lite in casa

Al culmine della discussione, ha afferrato un coltellino a serramanico che era sopra un mobile, l’ha aperto e ha colpito la sorella su una guancia. Le ha procurato una lunga ferita, fortunatamente non profonda, che le ha fatto perdere molto sangue. Le resterà la cicatrice, ed è per questo che il giovane è accusato di sfregio, cioè lesioni gravissime e permanenti, il nuovo reato introdotto nel codice due anni fa, che prevede fino a 14 anni di reclusione.

I fatti, così come sono stati ricostruiti dagli inquirenti, risalgono al maggio scorso. I due fratelli, di origini straniere, vivono con i genitori e altri parenti in un appartamento a Cornedo da diversi anni. In base a quanto ricostruiti, R. O., 20 anni (pubblichiamo le iniziali per non rendere identificabile la sorella minorenne), che lavora come operaio, in quel periodo era arrabbiato con la congiunta di 17 anni, che invece frequenta un istituto superiore. Ce l’aveva con lei perché la ragazza frequentava, con la sua compagnia di amici, un ragazzo coetaneo del fratello: in passato erano stati molto amici, poi per uno screzio le loro strade si erano divise e R. O. non ne aveva più voluto sapere di lui.

Quando l’operaio aveva scoperto che la sorella minore lo frequentava (e lui temeva che vi fosse qualcosa di più di una semplice amicizia) era andato su tutte le furie. Per questo le discussioni in casa in quel periodo erano state frequenti, con gli altri famigliari che avevano cercato di calmare le acque e rimettere pace.

Quella sera, da quanto è emerso, R. O. era tornato a casa furente. Aveva saputo, da amici in comune, che quel pomeriggio la sorella si era incontrata con alcuni coetanei davanti ad una gelateria di Cornedo; fra gli altri, c’era anche il ragazzo che lui non poteva più tollerare. Lo aveva rinfacciato alla sorella, ed era partita una baruffa, con urla e brutte parole da una parte e dall’altra, fino a quando l’operaio non si sarebbe armato del coltello ferendo seriamente la minorenne. 

In un primo momento, per evitare l’ira funesta dei genitori, i due avrebbero cercato di nascondere l’aggressione; ma poi, poiché l’adolescente continuava a sanguinare, lei aveva chiesto aiuto al padre che l’aveva accompagnata al pronto soccorso per farla medicare. Era stata visitata da un medico; quindi, era stata accompagnata nel reparto di chirurgia plastica dell’ospedale di Vicenza per un consulto; probabilmente, la giovane dovrà essere operata per ridurre il segno della cicatrice.

Dal pronto soccorso erano state informate anche le forze dell’ordine, e successivamente la procura che ha avviato accertamenti sul ferimento. La ragazzina, con i genitori, ha raccontato agli inquirenti quanto accaduto quella sera, e il fratello è stato iscritto sul registro degli indagati. Non è escluso che il magistrato possa nominare un medico legale come consulente, per visitare la studentessa e valutare nel dettaglio il tipo di ferita che ha subito, mentre il fratello potrà farsi interrogare per chiarire la sua posizione. I due si sarebbero riconciliati, grazie anche alla mediazione dei famigliari. 

Diego Neri

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