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Valdagno

Pm 10, serve la centralina: ora ci pensano gli studenti

I ragazzi del "Marzotto Luzzatti" attiveranno un rilevatore di inquinamento realizzato dai docenti per monitorare l'aria. Attendibilità buona secondo l’Arpav
Centraline per l’inquinamento realizzate dai docenti del “Marzotto Luzzatti” e attivate dagli studenti MOLINARI
Centraline per l’inquinamento realizzate dai docenti del “Marzotto Luzzatti” e attivate dagli studenti MOLINARI
Centraline per l’inquinamento realizzate dai docenti del “Marzotto Luzzatti” e attivate dagli studenti MOLINARI
Centraline per l’inquinamento realizzate dai docenti del “Marzotto Luzzatti” e attivate dagli studenti MOLINARI

Il terreno l’hanno preparato i docenti e ora scendono in campo i ragazzi. Una centralina ambientale già monitora l'aria in viale Carducci e comunica i dati a una piattaforma che tutti possono consultare. A creare il “ponte” tramite un software sono stati i docenti del dipartimento di elettronica dell'istituto tecnologico “Marzotto Luzzatti” di Valdagno. Adesso ad attivare e ad installare una seconda centralina che “racconterà” la qualità dell'aria valdagnese sono i 10 ragazzi di quinta dell'indirizzo elettronico ripercorrendo le tappe dei docenti.

Il team 

A dicembre scorso il team di tre professori, coordinati dal collega Giuseppe Pepe, ha acquistato il sensore e ha elaborato un programma per raccogliere le informazioni. «La centralina impiega due sensori digitali che rilevano le polveri sottili (quindi l’inquinamento nell’aria, ndr) e viene valutata anche l’umidità - spiega il coordinatore -. Le informazioni acquisite vengono inviate a una piattaforma web che presenta tutti i dati sia in forma grafica che tabellare, con valori e ora del rilevamento. Sul sito è possibile visualizzare il pannello che raccoglie le misure più recenti e che hanno cadenza oraria».

I test sull'aria

Dai test effettuati dal 20 dicembre dello scorso anno l'aria valdagnese non godrebbe di ottima salute: «Per quanto riguarda il riferimento Pm 10, il valore di 50 microgrammi per metro cubo, che per legge non deve essere superato per più di 35 volte in un anno, è stato sforato quattro volte in una decina di giorni. Pur essendo una centralina non esatta come quelle dell'Arpav indica comunque un andamento - ha proseguito Pepe -. Il sensore impiegato per rilevare la concentrazione delle polveri sottili usa la tecnologia del “laser scattering”. A maggior ragione per il fatto che nel territorio valdagnese non ci sono centraline e quella dell'Arpav più vicina è posizionata a Schio. L'Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha pubblicato un articolo sull'utilità e sull’attendibilità di questo sensore confrontandolo con i dispositivi più performanti in dotazione rilevando che, in presenza di un tasso di umidità superiore al 70%, il dato non è preciso. Per questa ragione, la centralina è provvista di un circuito in grado di misurare l'umidità: in questo modo è possibile valutare l'attendibilità dei valori di Pm 10 in relazione al limite indicato». Ora i 10 studenti creeranno un altro software per continuare il lavoro.

 

Veronica Molinari

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