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«Umilia la moglie», a processo

Il tribunale di Vicenza
Il tribunale di Vicenza
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Il tribunale di Vicenza

Accusato di avere umiliato, maltrattato e preso anche a botte la moglie, una donna vicentina di 38 anni, Massimo Montagna, 49 anni, residente a Cornedo, ieri, è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Roberto Venditti. L’imputato, difeso dall’avvocato Antonio Marchesini, era finito al centro di un’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Cristina Carunchio. Gli atteggiamenti violenti del marito nei confronti della compagna, secondo l’accusa, sarebbero cominciati nel 2005 e continuati sino al dicembre 2018. Stando al capo di imputazione redatto dal sostituto procuratore titolare del fascicolo, Montagna, nel corso della convivenza «ha sottoposto la moglie ad abituali vessazioni consistite nel perpetrare violenza psicologiche che si sono tradotte in condotte limitative della propria intimità e causate da morbosa gelosia». E in base a questo presupposto il 49enne avrebbe «umiliato e insultato ripetutamente la moglie minacciandola di morte e offendendola». Atteggiamenti che si sarebbero ripetuti anche davanti ad altri familiari. In particolare, a inizio dicembre dell’anno scorso, Montagna, in base alle indagini della procura, avrebbe cominciato a rincorrere in casa, e poi anche all’esterno, la moglie per capire con chi fosse in quel momento al telefono. Qualche sera dopo invece mentre la moglie si trovava sdraiata sul letto, il marito l’avrebbe colpita con un pugno al costato perché credeva che al posto di essere andata a Vicenza a cercare lavoro (come la moglie gli aveva raccontato) si fosse incontrata con un presunto amante. Dopo essere stata percossa la donna si era chiusa in bagno e aveva chiamato i carabinieri. Montagna, convinto che invece stesse telefonando all’amante, aveva sfondato la porta del bagno. Una volta ricevute le relazioni da parte dei carabinieri di Valdagno la procura aveva dunque deciso di aprire l’inchiesta. Ieri il rinvio a giudizio. Il processo si aprirà in dicembre. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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