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Recoaro

Troppe auto in montagna. «Serve il numero chiuso»

Le Piccole Dolomiti sono affollate di visitatori ma non mancano i disagi, soprattutto per la sosta selvaggia. Il Comune valuta di introdurre un biglietto di accesso.
Recoaro Mille: l’area del parcheggio davanti al residence (Foto Luigi Cristina)
Recoaro Mille: l’area del parcheggio davanti al residence (Foto Luigi Cristina)
Recoaro Mille: l’area del parcheggio davanti al residence (Foto Luigi Cristina)
Recoaro Mille: l’area del parcheggio davanti al residence (Foto Luigi Cristina)

Montagna a numero chiuso. Nel mese di ottobre e a inizio novembre l’autunno mite e le giornate soleggiate hanno portato un gran numero di visitatori sulle montagne recoaresi ma non sono mancati i disagi. Se da un lato i progetti di rilancio messi in campo dall’amministrazione comunale della Conca di Smeraldo sembrano aver ridestato l’interesse per le Piccole Dolomiti, dall’altro i cantieri in corso hanno costretto ad una sensibile, per quanto temporanea, diminuzione dei parcheggi.

Sosta sregolata, le proteste di residenti 

Questo avviene soprattutto nell’area di Recoaro Mille, dove diversi residenti hanno protestato per prati, pascoli e terreni privati divenuti teatro della sosta sregolata. Le rimostranze non hanno tardato ad arrivare al primo cittadino, Armando Cunegato, che fa il punto sulla situazione: «Vedere tante persone trascorrere il loro tempo libero nel nostro territorio, come non succedeva da tempo, ci dona un certo ottimismo e conferma la bontà dei progetti che stiamo portando avanti. I ritardi dei cantieri con le limitazioni di stalli per le auto non devono però giustificare un uso ancora troppo diffuso di lasciare le auto ovunque capiti, incluse aree a prato, pascoli o terreni privati. Comprendo le lamentele che mi sono arrivate e per questo dobbiamo coltivare il dialogo con i privati che risiedono in zona o che hanno nell’area baite e seconde case. Oltre a spingere per velocizzare l’avanzamento dei lavori in corso, abbiamo ripreso l’analisi delle possibili soluzioni per queste zone. Al prezioso presidio del territorio garantito da chi vive in queste zone decentrate della nostra montagna, si affianca purtroppo un malcostume diffuso e un’abitudine fin troppo forte a voler arrivare ovunque a bordo della propria auto. Si dimentica invece che la montagna è luogo di pace, di riflessione, di contemplazione, ma anche di aria pulita e natura».

Il sindaco: «Stiamo valutando di introdurre un biglietto di accesso»

Cunegato prosegue affermando che «nei tavoli di coordinamento di area vasta si è arrivati a proporre anche la chiusura completa delle aree di montagna alle auto con tanto di ticket e non la trovo un’idea balzana. Allo stesso tempo possiamo richiedere un’azione sanzionatoria più intensa da parte della polizia locale, ma anche questa non è stata un’opzione tanto apprezzata negli ultimi anni. Lo sviluppo delle aree montane oggi deve prevedere come minimo una limitazione degli accessi ai veicoli, oltre che una sorta di pedaggio per chi, per i più disparati motivi, volesse a tutti i costi arrivare più vicino alla vetta possibile con i propri veicoli a motore. Si tratta di un percorso già avviato anche sull’Alpe di Campogrosso, oltre che a Recoaro Mille e che intendiamo proseguire concertando le possibili decisioni con gli operatori e gli abitanti di queste aree». 

Giorgio Zordan

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