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Tagli ai Comuni, sale l’Sos «Siamo i più penalizzati»

Oggi in Provincia l’incontro dei sindaci contro i tagli dallo Stato
Oggi in Provincia l’incontro dei sindaci contro i tagli dallo Stato
Oggi in Provincia l’incontro dei sindaci contro i tagli dallo Stato
Oggi in Provincia l’incontro dei sindaci contro i tagli dallo Stato

Obiettivo: fermare i tagli ai Comuni. Alla convocazione del presidente della Provincia, Francesco Rucco, i sindaci vicentini hanno risposto “presente”. E oggi si incontreranno per affrontare la situazione dopo la modifica dei criteri di ripartizione del fondo solidarietà comunale-Fcs, decisa dalla conferenza Stato-Città e autonomie locali. La scure, che si è abbattuta sulle risorse destinate ai Comuni, ha colpito 97 municipi vicentini su 114. Valdagno è il più penalizzato in provincia, dopo il capoluogo berico: le casse laniere perdono 124 mila euro rispetto al 2019. «I tagli a cui andiamo incontro non sono una buona notizia per un Comune che ha sempre gestito i conti con investimenti mirati e spese oculate - afferma il sindaco Giancarlo Acerbi -. Per questo domani mattina incontrerò con altri sindaci il sottosegretario agli Interni Achille Variati per chiedere una correzione e che siano assicurati gli stessi fondi dello scorso anno, tenendo anche conto che lo stanziamento complessivo è pressoché invariato rispetto al 2019. Per i Comuni la spesa corrente è importante e in questi anni abbiamo già sofferto». Entra nel merito l’assessore al bilancio Michele Cocco: «È inaccettabile che si colpiscano le entrate correnti, mettendo i Comuni in difficoltà a erogare i servizi primari e obbligatori. Con 124 mila euro in meno di spesa corrente si mettono a rischio investimenti e servizi». ALTO VICENTINO. Valdagno, purtroppo, è in buona compagnia. Nell’Alto Vicentino Thiene perde 71 mila euro. «Per noi il taglio è sopportabile ma difficile da digerire - afferma il sindaco thienese Gianni Casarotto -. Su quei fondi ci contavamo e li avevamo conteggiati nel bilancio già approvato. Ora dovremo apportare un correttivo per far saltare fuori i soldi mancanti», cosa che dovranno fare un po’ tutti i Comuni. «Il ragionamento sottoscritto da Anci è troppo sbilanciato a favore di altre realtà che non sono quelle venete. Abbiamo mancato nel non vigilare su quello che stava accadendo». A Schio non tira aria migliore con un taglio di 62 mila euro. «Pensavamo che la politica dello scaricabarile fosse finita - afferma il sindaco Valter Orsi -. Sul piatto non c’è solo la riduzione diretta di risorse, ma anche il sopperire a servizi essenziali: nel nostro caso quest’anno abbiamo deciso in conferenza dei sindaci di aumentare di un euro pro capite la compartecipazione con l’Ulss per le politiche adolescenziali e degli anziani con una spesa per Schio di 39 mila euro che, aggiunta al taglio, ci fa superare già i 100 mila euro. Non possiamo continuare a sopperire alle mancanze degli altri enti ed è giusto che politicamente ci sia un’assunzione di responsabilità». OVEST VICENTINO. Perde 108 mila euro anche Arzignano, il terzo più penalizzato in termini assoluti in provincia. «Lo scorso anno - dichiara il sindaco Alessia Bevilacqua - il trasferimento era stato di 630 mila euro, quest’anno si riduce a 522 mila, meno di 20 euro per abitante. Il nostro Comune alimenta il fondo con 1.258.000 euro, ce ne ritornano meno della metà. Il Governo è distante dagli enti locali. Ecco l’importanza dell’autonomia avviata dall’ex ministro Erika Stefani». Quattro milioni di euro in meno in 9 anni è invece la cifra che Montecchio Maggiore ha perso a causa di inferiori trasferimenti dallo Stato, che per il 2020 taglia 50 mila euro. «I nuovi tagli - spiega il sindaco Gianfranco Trapula - certificano il trend secondo cui lo stato centrale penalizza i Comuni virtuosi come il nostro e aiuta invece chi virtuoso non è. A pagare, alla fine, sono i cittadini in termini di minori servizi locali. In tutto questo i Comuni sono “becchi e bastonati”». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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