La chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo torna la suo originario splendore. Costruita nel 1971 su iniziativa del parroco di allora mons. Florindo Lucatello e progettata dall’architetto Antonio Nervi e dall’ingegnere Francesco Vacchini, è detta anche chiesa conciliare, perché al suo interno ospita gli scranni dei vescovi del Concilio Vaticano II. I lavori di risanamento strutturale dell’esterno della chiesa, che sono costati all’incirca 600 mila euro, sono stati conclusi. L’imponente imbragatura metallica, che l’ha tenuta avvolta durante il cantiere, è stata rimossa. L’intervento è stato necessario per risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua piovana sopra il presbiterio, che di anno in anno andava accentuandosi. La fisionomia del maestoso edificio sacro è tornata a risplendere a seguito anche al recupero dei colori originali delle pietre e dei marmi. «Esprimiamo le nostre felicitazioni e la sincera gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato nell’ampio e impegnativo cantiere per oltre nove mesi, in particolare la ditta De Facci Luigi di Vicenza, sotto la guida puntuale e competente dell’ing. Andrea Concato di Trissino - scrive il parroco don Lucio Mozzo nel bollettino parrocchiale -. Va aggiunto che in questo periodo la chiesa ha potuto ospitare regolarmente le funzioni liturgiche e gli appuntamenti legati all’attività pastorale». Va ricordato che per la sua specificità e originalità architettonica la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo di Trissino è meta quotidiana di visitatori, che provengono anche da fuori regione per ammirarla. • © RIPRODUZIONE RISERVATA