<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Sepolto da una valanga sul Carega, è grave

I volontari del Soccorso alpino intenti a sondare l’ampio fronte della valanga staccatasi ieri sul Carega
I volontari del Soccorso alpino intenti a sondare l’ampio fronte della valanga staccatasi ieri sul Carega
I volontari del Soccorso alpino intenti a sondare l’ampio fronte della valanga staccatasi ieri sul Carega
I volontari del Soccorso alpino intenti a sondare l’ampio fronte della valanga staccatasi ieri sul Carega

Matteo Pieropan Giorgio Zordan È grave un 61enne che ieri è stato travolto e sepolto dalla neve nei pressi del rifugio Fraccaroli. Roberto Berlato, residente a Novale di Valdagno, si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Trento, con una prognosi riservata. L’incidente è avvenuto ieri mattino mentre l’uomo percorreva l’itinerario sul gruppo del Carega, verso il rifugio Fraccaroli, che sorge in territorio trentino a quota 2.259 metri. Un’escursione in mezzo alla neve caduta anche recentemente. Roberto Berlato è stato sorpreso da una valanga nella zona del Prà degli angeli, vicino alla bocchetta dei Fondi, ai piedi dell’Obante e delle guglie del Fumante. La valanga con 100 metri di fronte e 400 metri di lunghezza si è scagliata travolgendo tutto ciò che ha incontrato. Il 61enne è stato completamente travolto, e nella caduta ha riportato diversi traumi probabilmente anche contro alcune rocce. A dare l’allarme, verso le 11.30, è stato un escursionista di passaggio su una zona più a monte. Ha visto la neve staccarsi dall’alto e correre a valle a grande velocità. I primi soccorritori sono riusciti a trovare Roberto Berlato sul Prà degli Angeli, in una zona laterale dov’era stato spinto dalla forza della valanga. Fortunatamente non era completamente sommerso dalla coltre, rimanendo in parte in superficie. In un primo momento si è temuto che sotto la neve potesse esserci qualcun altro, poiché sul posto sono stati trovati diversi oggetti prima di riuscire a fare chiarezza sul numero esatto delle persone presenti al momento del distacco. Per questo le ricerche nella zona interessata sono durate per tutta la giornata setacciando palmo a palmo l’intera area. Sul posto hanno lavorato incessantemente una settantina di uomini in tutto. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha chiesto l’immediato intervento dell’elicottero che ha fatto sbarcare sul posto il tecnico di elisoccorso, l’unità cinofila e l’equipe medica. Il ferito è stato quindi stabilizzato, imbarellato e trasportato all’ospedale di Trento. L’uomo è giunto al pronto soccorso del nosocomio di Trento già intubato ed è stato subito ricoverato nel reparto di rianimazione per i forti traumi subiti. Vista la dimensione importante della valanga, tre elicotteri hanno effettuato numerose rotazioni per portare in quota il personale del Soccorso alpino di diverse aree operative del Trentino e ben sei unità cinofile, per un totale di più di 70 operatori coinvolti nella ricerca. In supporto ai soccorritori trentini sono intervenuti anche quelli del Soccorso alpino del Veneto, con volontari giunti dalle stazioni di Recoaro - Valdagno, Arsiero, Schio, Asiago, Padova e Verona e i vigili del Fuoco. Le ricerche sono proseguite con sonde manuali, con i cani e con altri strumenti, in condizioni non sempre favorevoli vista anche la presenza della nebbia. Le operazioni di recupero e di bonifica, sono terminate verso le 17, una volta che è stata esclusa la presenza di altre persone coinvolte. Nessun mancato rientro è stato infatti segnalato, né sono presenti auto nei punti di partenza dei sentieri, ma in via precauzionale le segnalazioni delle aree di sondaggio sono state lasciate sul posto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Pieropan Giorgio Zordan

Suggerimenti