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Scivolato per 200 metri Resta in rianimazione

C’è stato l’intervento di un elicottero di Trento emergenza.  ARCHIVIOL’ospedale Santa Chiara di Trento
C’è stato l’intervento di un elicottero di Trento emergenza. ARCHIVIOL’ospedale Santa Chiara di Trento
C’è stato l’intervento di un elicottero di Trento emergenza.  ARCHIVIOL’ospedale Santa Chiara di Trento
C’è stato l’intervento di un elicottero di Trento emergenza. ARCHIVIOL’ospedale Santa Chiara di Trento

Resta in gravissime condizioni all’ospedale di Santa Chiara di Trento dopo essere scivolato sul ghiaccio scendendo dal Monte Zevola. È Marco Masiero, 39 anni, coniugato e padre di due figli, residente a Trissino, l’alpinista che lotta per la vita nel nosocomio trentino dopo essere caduto per circa 200 metri lungo il canalone Vajo dell’Acqua, nel pomeriggio di giovedì. Ferito in modo meno grave uno degli altri compagni di scalata, un veneziano di 35 anni; illeso il terzo amico che era con loro. Per la sua professione di veterinario, Masiero è una persona molto conosciuta specialmente nel mondo agricolo delle valli dell’Agno e del Chiampo, ma anche nel suo paese di residenza perché fa parte del coro “Amici della Montagna”, molto attivo nelle manifestazioni folcloristiche del luogo. La sua è una famiglia molto apprezzata se si tiene conto che le zie gestiscono un esercizio pubblico rinomato, come la pizzeria “Il gabbiano blu” in località Masieri. Per questo tutti in paese, compreso il sindaco Davide Faccio, che subito ha voluto informarsi delle condizioni di salute, sono in apprensione per le sorti del giovane professionista. La montagna è una delle sue grandi passioni. Come dicono gli amici di tante ascensioni ed escursioni, Marco Masiero l’ha sempre affrontata con grande attenzione e competenza senza lasciare nulla al caso. Per cui la notizia del gravissimo incidente ha destato in tutti non solo viva apprensione, ma tanta incredulità. Un fatto è certo: in montagna le insidie sono sempre in agguato e in questo periodo ancora di più per la presenza della neve e del gelo. Deve essere stata la particolare condizione climatica di questi giorni, caratterizzata dal sole, a convincere Marco Masiero e i due amici alpinisti a decidere l’altro ieri di salire sul monte Zevola, una delle cime più alte delle Piccole Dolomiti, quasi 2 mila metri di altezza posta a confine fra il Vicentino e il Trentino. L’escursione in clima invernale deve essere stata preparata nei minimi particolari, perché al momento dell’incidente, mentre stavano scendendo lungo il canalone Vajo dell’Acqua, dopo essere saliti in vetta al monte Zevola, gli alpinisti sono stati trovati bene equipaggiati, muniti di ramponi e piccozze. Ma l’insidia si è presentata sotto forma di una lastra di ghiaccio, che ha fatto perdere la presa ai tre amici, che sono scivolati paurosamente senza la possibilità di un appiglio, che potesse frenare la caduta, per 200 metri. Le condizioni di Marco Masiero sono apparse subito molto gravi, mentre uno dei due amici ha riportato varie fratture e il terzo è uscito incolume tanto che è riuscito a dare subito l’allarme. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridonale del Soccorso alpino ha chiesto l’intervento dell’eliambulanza, che hanno calato con il verricello l’equipe medica. I feriti sono stati stabilizzati e imbarellati e trasportati all’ospedale Santa Chiara di Trento. Marco Masiero è stato ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata. Le sue condizioni al momento sono stazionarie nella gravità. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aristide Cariolato

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