CORNEDO. L’eco del comizio di Milano del 18 maggio scorso del ministro Matteo Salvini, che ha citato i santi, nominato papa Francesco (innescando fischi dalla platea) e, brandendo il rosario, ha invocato la protezione del Cuore Immacolato di Maria, è rimbalzato all’unità pastorale di Cornedo, Muzzolon e Spagnago, e ha spinto il parroco don Claudio Bassotto a scrivere una lettera aperta ai parrocchiani. «Come cristiano - scrive - sono profondamente indignato. Non dobbiamo fare le crociate perché nessuno deve considerarsi un nemico, ma non possiamo scegliere l’indifferenza, perché è la triste premessa alla perdita di fede, della carità, della pace e della giustizia. Come uomo sono sconcertato, vedendo una piazza gremita, che non si scandalizza e fischia quando viene nominato papa Francesco. Come cittadino italiano - conclude don Claudio - sono seriamente preoccupato, quando vedo un ministro del mio paese esibirsi in questo modo, invadendo ambiti non suoi, usando termini ed espressioni non consoni al suo ministero. Tacere non è più possibile»