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Crespadoro/Recoaro

Rischio valanghe, il gestore del rifugio: «Troppa gente in vetta, irresponsabili»

«È da incoscienti avventurarsi in vetta in questo momento. Se fosse partita una slavina in questi giorni avrebbe poteva causare disastri, con decine di persone che salivano da Recoaro Mille verso Montefalcone». Sono le parole di preoccupazione di Alessandro Giambellini, gestore dei rifugi Bepi Bertagnoli alla Piatta di Campodalbero e Gingerino a Recoaro. Troppa leggerezza e irresponsabilità, secondo le sue parole, di fronte al pericolo che cela la coltre che ha superato i due metri.

Ieri mattina, vedendo le tracce e le orme di persone che si sono spinte fino al rifugio Gingerino, sulla cresta tra la valle del Chiampo e dell'Agno a 1.600 metri, Giambellini ha scritto sulla pagina Facebook: «Come gestore e come persona sono rimasto deluso nel vedere tutti questi post di gente che nonostante le nostre raccomandazioni si è cimentata nella salita al Falcone. Un minimo sbaglio, un taglio sbagliato della neve avrebbe potuto causare l'irreparabile. La natura non perdona».

Il pericolo valanghe è stato classificato a un livello 4 su 5, tanto che il sindaco di Crespadoro Emanuela Dal Cengio ha firmato l'ordinanza di divieto di transito sulla strada che conduce al rifugio Bepi Bertagnoli, per garantire la sicurezza e l'incolumità. 

 

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Stato di attenzione per nevicate e rischio valanghe fino al 6 gennaio

 

Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile regionale ha emesso ieri un nuovo bollettino meteo con uno stato di criticità valanghe, dove si evidenzia lo stato di attenzione per nevicate e per il rischio valanghe. Sono attesi accumuli fino a 10 centimetri e sulle zone montane. La Protezione civile può riconfigurare lo stato di attenzione in stato di pre-allarme o allarme. In quota sono ancora possibili i distacchi di valanghe, anche di grandi dimensioni. L'attività valanghiva sarà più frequente in quota e potrà interessare anche la viabilità più esposta. 

 

 

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