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Richiedenti asilo Recoaro si sfila Subentra la città

Gli appartamenti in via Molini d’Agno adibiti all’accoglienza migranti
Gli appartamenti in via Molini d’Agno adibiti all’accoglienza migranti
Gli appartamenti in via Molini d’Agno adibiti all’accoglienza migranti
Gli appartamenti in via Molini d’Agno adibiti all’accoglienza migranti

La città si fa carico dei 10 posti del progetto “Siproimi” per l’accoglienza dei richiedenti asilo lasciati “orfani” da Recoaro. La miccia, che aveva scatenato la bufera nella Giunta della Conca di Smeraldo portando alla fine alla caduta del governo del paese e al commissariamento, torna di attualità mettendo in prima linea il comune laniero. Prima l’uscita dall’ex Sprar da parte di Recoaro con una delibera di Giunta, poi la raccolta di 1000 firme a favore dell’accoglienza nel centro all’ombra delle Piccole Dolomiti, seguite dall’appello di Valdagno a ripensarci, fino ad arrivare ad una delibera della giunta “civica”, che si era insediata dopo la sfiducia dell’assessore Stefano Corrà da parte dell’allora sindaco Davide Branco e le dimissioni degli altri assessori, che revocava la retromarcia dal progetto. Alla fine le dimissioni anche di Branco e l’arrivo del commissario prefettizio hanno visto l’uscita di scena definitiva di Recoaro dal Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati. Ecco allora che la Giunta valdagnese ha deciso di prendere le redini del programma e di farsi carico dei 10 posti di Recoaro. Costo? Al momento nessuno visto che le due famiglie che erano seguite a Recoaro sono uscite dal progetto, una ad agosto scorso e l’altra ad ottobre, avendo trovato casa e lavoro. E se dovessero esserci nuovi arrivi la spesa aggiuntiva per le casse comunali sarà al massimo di 6000 euro, la parte che sarebbe stata a carico del comune partner. «Con il ritiro di Recoaro e sentito il Ministero il progetto già iniziato sarebbe stato fortemente penalizzato, anche in termini economici, per cui abbiamo ritenuto di prenderci carico delle eventuali famiglie previste - ha spiegato il sindaco Giancarlo Acerbi -. L’accoglienza, la solidarietà e l’aiuto a chi è in difficoltà sono sempre stati nel Dna dei valdagnesi e di questo sono davvero orgoglioso. Già da qualche anno, indipendentemente dal progetto Siproimi, parrocchie, associazioni e cittadini stanno portando avanti iniziative di accoglienza. Anche se l’emergenza migranti è al momento rientrata, l’arrivo di nuove ondate di uomini, donne e bambini in fuga da violenze, guerra, miseria, persecuzioni e malattie è ancora un’ipotesi che non può coglierci alla sprovvista». L’assessore alle politiche sociali e alla famiglia Tiziana De Cao ha sottolineato i risultati raggiunti finora: «Siamo soddisfatti del progetto che ha permesso l’integrazione degli ospiti nel tessuto sociale cittadino con l’inserimento lavorativo e abitativo del 100% delle famiglie accolte. Non abbiamo registrato conflittualità con la popolazione e questo ci conferma la bontà dell’iniziativa. La scelta di chiedere una priorità alle famiglie nelle eventuali assegnazioni ci richiama anche al mantenimento di una certa umanità. Riteniamo infatti disumano che nuclei familiari, spesso con bambini piccoli, siano frammentati tra un progetto e l’altro senza la possibilità di vivere insieme e cercare di ricreare nuove opportunità per il futuro». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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