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Recoaro

Troppi pazienti Covid, ospedali intasati: malato di cuore non può essere operato

Ex alpinista e sindaco: Franco Perlotto è stato primo cittadino a Recoaro
Ex alpinista e sindaco: Franco Perlotto è stato primo cittadino a Recoaro
Ex alpinista e sindaco: Franco Perlotto è stato primo cittadino a Recoaro
Ex alpinista e sindaco: Franco Perlotto è stato primo cittadino a Recoaro

Deve operarsi al cuore, ma non può entrare in sala operatoria a causa dell'emergenza Covid. O meglio, a causa delle terapie intensive piene e alla mancanza di anestesisti, spostati ad assistere i pazienti affetti dal Sars Cov 2. Franco Perlotto, 65 anni, ex sindaco di Recoaro e noto scalatore, da tempo ha dovuto rinunciare alle sue amate montagne a causa di un problema cardiaco per risolvere il quale necessita appunto di un importante intervento chirurgico.

«Il mio problema è dovuto, tra l'altro, proprio al Covid - racconta dalla sua abitazione di Recoaro Terme -. In origine avevo un prolasso mitralico lieve, un disturbo ereditario che, dopo aver contratto il Covid, nel giro di un anno, è diventato grave». L'ex primo cittadino è stato seguito da un cardiologo che ha compiuto ricerche e studi per comprendere le cause della sua difficoltà nel respirare, inizialmente attribuita ai postumi dell'infezione; il professionista è poi giunto alla conclusione del problema cardiaco. «Hanno deciso di operarmi all'ospedale di Treviso, poi però si è bloccato tutto perché le terapie intensive sono piene e io, dopo l'intervento, ho bisogno di un ricovero di almeno una settimana in terapia intensiva post operatoria - continua -. Mancano, poi, gli anestesisti per seguire l'operazione».

Perlotto non mette in discussione le scelte del sistema sanitario; l'amarezza, piuttosto, nasce dalla constatazione di una situazione che potrebbe essere evitata se molti non vaccinati decidessero di sottoporsi all'immunizzazione anti Covid. «Io posso sopravvivere, mentre le persone alle quali manca l'aria e hanno problemi polmonari, giustamente, hanno la priorità - prosegue Perlotto -. Sono scelte oculate. Se qualcuno in più si fosse vaccinato, però, forse oggi ci sarebbe qualche altro posto libero negli ospedali. Quando ho contratto il Covid non c'era ancora il siero, oggi sono vaccinato con tre dosi. Ora, a causa di questo problema al cuore, mi manca il fiato, non riesco a fare le scale di casa, non mi permette neanche di parlare molto. La speranza è quella di riuscire ad operarmi a marzo». 

Matteo Carollo

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