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Cornedo Vicentino

Quell'ultimo tuffo
di Mattia: due
comunità in lutto

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Mattia Storti, 13 anni, era una promessa del calcio. CARIOLATO
Mattia Storti, 13 anni, era una promessa del calcio. CARIOLATO
Mattia Storti, 13 anni, era una promessa del calcio. CARIOLATO
Mattia Storti, 13 anni, era una promessa del calcio. CARIOLATO

Cornedo sotto choc e un'intera famiglia nel dolore per la perdita di Mattia Storti, il 13enne morto venerdì pomeriggio dopo un tuffo nell'Agno, a Brogliano in località Cozza, mentre giocava con alcuni amici. Il punto in cui è avvenuta la tragedia è l'ultimo lembo di territorio comunale di Brogliano, costituito dall'argine del fiume e dalla pista ciclabile, conosciuto come la "spiaggia d'estate di Cornedo". Molti i ragazzi che si lanciano in acqua nei "boji", così chiamati gli avvallamenti invasi dall'acqua, piccole piscine naturali sul letto del torrente che si formano ai piedi delle briglie, creati per frenare l'impeto della portata dell'acqua. Verso le 17 di venerdì proprio da una delle briglie di cemento si è consumato il dramma. 

 

La notizia della tragica morte di Mattia, che frequentava la seconda D della scuola media Crosara, si è subito sparsa a Cornedo, tra i compagni di classe, gli amici e le società calcistiche, del paese dove aveva cominciato a tirare i primi calci al pallone nelle varie categorie, e nella vicina città del Grifo dove era poi approdato al settore giovanile della società professionistica Arzignano-Valchiampo, in cui nelle ultime due stagioni ha giocato evidenziando doti notevoli. «Dolore, stupore e incredulità sono stati i primi sentimenti alla notizia che Mattia era deceduto in circostanze così tragiche - ha detto Matteo Dalla Pellegrina, responsabile del settore giovanile dell'Arzignano -. Era una figura di ragazzo che non si dimenticherà facilmente perché era genuino, coinvolgente, spontaneo, vivace ed educato. Era un giocatore travolgente, dentro e fuori del campo». 

Aristide Cariolato

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