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Polo cultura e anziani Acerbi ha i dubbi in casa

Villa Gajanigo: il Comune valuta l’acquisizione per un polo culturale
Villa Gajanigo: il Comune valuta l’acquisizione per un polo culturale
Villa Gajanigo: il Comune valuta l’acquisizione per un polo culturale
Villa Gajanigo: il Comune valuta l’acquisizione per un polo culturale

Da una parte l’ipotesi dell’acquisto di villa Gajanigo, dall’altra quella dell’ex bocciodromo. Ma qualcuno storce il naso in entrambi i casi. E questa volta non è l’opposizione. E tanto meno la maggioranza consiliare che si dichiara compatta sulla linea. A sollevare la questione è Marco Mari, ad di Italia Innovation, un giovane che il suo voto l’ha speso per sostenere la “cordata” Acerbi. Una voce extraconsiliare, di centrosinistra, ma qui fuori dal coro: «Da elettore del Partito democratico ho sostenuto il sindaco Giancarlo Acerbi, ma la politica non è solo ordinaria amministrazione. Deve guardare con responsabilità verso il futuro e le recenti uscite mi hanno fatto pensare che la città abbia bisogno di una visione più forte sul proprio percorso di sviluppo economico, condizione essenziale per il benessere della comunità e per il mantenimento o la crescita della qualità della vita dei cittadini». Se villa Gajanigo per l’amministrazione potrebbe diventare un polo culturale a tutto tondo che non si limiti all’ampliamento della biblioteca, l’ex bocciodromo di viale Panzini fa intravedere spazi a disposizione di un più articolato “Progetto anziani”. Anche condividendo l’importanza di questi aspetti, Mari non li considera prioritari: «Le emergenze del territorio sono altre e la solidarietà sociale non deve andare in un solo verso. Dal mio punto di vista non possono essere prioritarie le proposte di utilizzo di risorse pubbliche per investimenti immobiliari utili allo spostamento della biblioteca, all’espansione del museo paleontologico e delle macchine tessili, e da ultima, alla creazione di un nuovo centro anziani. Con una nuova recessione alle porte e una forte emigrazione dei giovani all’estero, proporre di investire per dotarci di un nuovo centro anziani dimostra che non c’è l’ambizione di rendere la città una casa o addirittura una destinazione per chi vuole costruire una carriera, una famiglia o un’azienda». Oggi Mari è a capo di Italia Innovation, organizzazione internazionale per lo sviluppo dell’economia attraverso programmi di formazione e progetti di impresa, ha sempre “lavorato” per la sua città: nel 2012 è stato tra i fondatori del comitato che sognava il recupero del teatro Rivoli e prima ancora è stato impegnato con l’Agorà dei giovani. «Cerco di portare a Valdagno la prospettiva “estera” - aggiunge Mari -. La città ha investito su di noi e ora noi dobbiamo contribuire al suo futuro. Credo che in giunta e nella maggioranza ci siano giovani che possono testimoniare le esigenze dei loro coetanei e ritengo che sia giusto sentire la voce dei valdagnesi su questi annunci». Ed ecco l’altra questione, il metodo: «Le ultime elezioni amministrative si sono purtroppo giocate solo sul profilo dei candidati, lasciando poco spazio alle visioni e ai progetti di città. Ora è necessario accendere il dibattito e il confronto non solo nell’attuale maggioranza consiliare, ma coinvolgendo le opposizioni e le parti sociali». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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