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Pfas, controlli sui lavoratori
«Tutti i dati trasmessi all’Ulss»

Ieri in Confindustria Vicenza l’incontro tra azienda e sindacati
Ieri in Confindustria Vicenza l’incontro tra azienda e sindacati
Ieri in Confindustria Vicenza l’incontro tra azienda e sindacati
Ieri in Confindustria Vicenza l’incontro tra azienda e sindacati

Un focus particolare sul settore farmaceutico, con un calo di quello agrochimico, e una riduzione delle celle di lavorazione dei perfluorurati, che passeranno da 26 a 14. Inoltre la conferma che la produzione di Pfas si limita ai Pfbs (composti perfluoroalchilici a catena corta). Si è parlato poi di controlli sanitari per i lavoratori, le cui schede sono state passate all’Ulss, formazione, bonifica e riduzione dell’impatto ambientale.

Temi di peso quelli che ieri i rappresentanti aziendali della Miteni e i segretari sindacali confederali provinciali hanno affrontato seduti attorno allo stesso tavolo nella sede di Confindustria Vicenza. Un incontro promosso in seguito alla richiesta delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria per un confronto sul piano industriale di riconversione delle produzioni e sulla bonifica del sito aziendale, da tempo al centro dell’attenzione per l’emergenza Pfas.

Alla presenza di Carlo Frighetto e Annalisa Cristellon dell’area lavoro di Confindustria Vicenza, l’amministratore delegato di Miteni Spa, Antonio Nardone ha illustrato ai segretari presenti Giampaolo Zanni (Cgil), Riccardo Camporese (Cisl) e Grazia Chisin (Uil) le linee del proprio piano industriale.

Nardone ha presentato il piano di investimenti e le prospettive per lo sviluppo di nuovi prodotti, in particolare per il settore farmaceutico, e il forte calo del settore agrochimico. Per quanto riguarda la produzione dei perfluorurati ha messo in evidenza la programmata riduzione delle celle di lavorazione da 26 a 14 e confermato che la produzione di Pfas comprende esclusivamente i Pfbs (catena corta). Sotto l’aspetto ambientale, questione quanto mai attuale viste le preoccupazioni di migliaia di cittadini residenti nell’ormai nota “zona rossa”, l’azienda ha illustrato gli investimenti svolti e programmati in materia di bonifica del sito, evidenziando uno stato di continuo monitoraggio da parte delle istituzioni. Secondo quanto riportato da Miteni, infatti, gli occhi sarebbero stati costantemente puntati sul sito, tanto che negli ultimi 18 mesi l’azienda è stata oggetto di oltre 100 accessi ispettivi di cui 91 verbalizzati. Durante il confronto sono stati illustrati inoltre gli investimenti su formazione del personale, sicurezza dei lavoratori, bonifica del sito e riduzione dell’impatto ambientale. I rappresentanti sindacali sono tornati a chiedere informazioni sui controlli sanitari sui lavoratori e ex lavoratori, per i quali era stata richiesta la presa in carico da parte della Regione nell’incontro svoltosi a palazzo Balbi, a Venezia, lo scorso aprile. Nardone ha confermato che oltre alla sorveglianza sanitaria interna, l’Ulss ha chiesto e ricevuto tutti i dati dei lavoratori attuali e storici. Le parti hanno deciso di proseguire nel percorso avviato in sede istituzionale anche regionale. A.Z.

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