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Castelgomberto

Pedemontana
Via i primi
sigilli al tunnel

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Malo-Castelgomberto: lo scavo della galleria per la Pedemontana. ARCHIVIO
Malo-Castelgomberto: lo scavo della galleria per la Pedemontana. ARCHIVIO
Malo-Castelgomberto: lo scavo della galleria per la Pedemontana. ARCHIVIO
Malo-Castelgomberto: lo scavo della galleria per la Pedemontana. ARCHIVIO

Via i sigilli, a Castelgomberto, da uno degli ingressi del tunnel della Superstrada Pedemontana Veneta. È quanto disposto oggi dalla Procura di Vicenza, che ha formalizzato il dissequestro dell'accesso alla canna sud del tunnel che sbucherà a Malo. Il fermo cantiere era avvenuto nel 2017 per un cedimento di un fronte di escavazione in prossimità del torrente pensile della Poscola. I lavori potranno dunque proseguire anche su questo fronte, oltre che dall’ingresso della canna nord.

 

Rimangono sotto sequestro i due accessi sul lato maladense, un nodo al quale si sta ovviando entrando nel tunnel attraverso la galleria di emergenza, che fuoriesce a Malo in località Vallugana, e scavando dall’interno in entrambe le direzioni. Al momento il traforo, una delle opere più importanti dell’intera infrastruttura, è completato per due terzi della sua lunghezza complessiva.

 

Per la Regione Veneto la decisione «è molto importante per l’avanzamento dei lavori della Pedemontana perché il lato Vicenza - spiega - è il più lento per il tipo di lavorazioni ed è quello, pertanto che, a seguito del sequestro, riporta maggiore ritardo. L’intera galleria è lunga circa 6 chilometri su 4 corsie per 2 sensi di marcia e ad oggi è stata scavata per circa i due terzi. Si è ora in attesa del via libera anche del lato Treviso, dove il sequestro è stato disposto nel 2016 a seguito dell’incidente mortale sul lavoro. Questo permetterà di ridurre nel tempo il disagio causato dai camion del cantiere dedicati al trasporto del materiale. La disposizione odierna della Procura lascia ben sperare sulla conclusione dei lavori complessivi della galleria, facendo ipotizzare che lo scavo sarà completato molto più velocemente. È proprio il caso di dire - conclude - che si comincia a vedere la fine del tunnel».

Matteo Carollo

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