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Trissino

Operai ucraini in patria per combattere i russi: frena il cantiere per lo smantellamento dell'ex Miteni

L'ex stabilimento Miteni a Trissino
L'ex stabilimento Miteni a Trissino
L'ex stabilimento Miteni a Trissino
L'ex stabilimento Miteni a Trissino

La guerra in Ucraina si riflette anche sui lavori di smantellamento degli impianti dell'ex Miteni di Trissino, imputata di essere la principale responsabile del maxi inquinamento delle acque da Pfas che ha coinvolto tre province in Veneto e per il quale è in svolgimento il processo in Corte d'Assise a Vicenza. Tra i dipendenti della ditta polacca incaricata da Viva Life Sciences (la società indiana che nel giugno 2019 si è aggiudicata all'asta brevetti e macchinari dell'ex impianto chimico di Trissino) di smontare gli impianti per essere trasferiti e rimontati in India, ci sono anche alcuni ucraini che, una volta scoppiato il conflitto, sono rientrati in patria per difendere la propria terra dall'attacco messo in atto dall'esercito russo.

Il ritardo La Provincia è stata avvisata della circostanza da Arpav. Proseguono dunque gli intoppi per le operazione di smantellamento - che secondo un primo cronoprogramma avrebbero già dovuto essersi concluse - necessarie per lasciare campo a interventi già definiti per mettere in sicurezza il sito e prima di passare alla bonifica vera e propria. Dapprima a mettersi di traverso è stato il Covid-19. Il personale specializzato di fatto era rimasto bloccato in India: la variante indiana non prevedeva la concessione del visto di entrata e nemmeno l'intervento della Regione, che aveva segnalato l'empasse al ministero, era stato sufficiente a sbloccare la situazione. Da qui, da quello che è stato possibile ricostruire, il subappalto a una dita specializzata polacca. «Purtroppo - conferma Gianpietro Ramina, assessore all'ambiente del Comune di Trissino - i lavori sono in forte ritardo. L'ultima visita all'ex impianto chimico di via Colombara è stata fatta dagli enti competenti, compreso il Comune di Trissino, circa un mese fa. La prossima è stata fissata per il 13 aprile. Da quel che ho potuto constatare, occorrerà almeno ancora tutto il 2022 per smantellare gli impianti». In ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma i lavori proseguono. Lo smantellamento degli impianti della ex Miteni di Trissino è ripreso a ritmo celere lo scorso settembre e sarebbero già una ventina i container che hanno preso la via del mare, come ha avuto modo di confermare il consigliere provinciale delegato all'ambiente Matteo Macilotti, per essere trasportati in India.

Il pressing «Continuiamo a spingere - sottolinea Macilotti - affinché l'obiettivo possa essere raggiunto il prima possibile». La richiesta da parte della Conferenza dei Servizi di concentrare lo smontaggio nella zona nord del sito industriale, quella in cui si lavoravano i fluorurati, dove deve essere installato il palancolato a difesa del Poscola, potrebbe sortire a breve i primi effetti positivi.

La barriera «Tra tre o quattro mesi - preannuncia l'assessore Ramina - credo che "Eni Rewind", che ha dato la propria disponibilità a mettere in pratica il progetto redatto da "Ici3", possa iniziare la posa. Si andrà per gradi, intervenendo appena si libera lo spazio». Il palancolato in metallo servirà a separare fisicamente il sito industriale dal torrente Poscola, in maniera tale da impedire che l'acqua sotterranea possa entrare in contatto e bloccare così la contaminazione da Pfas..

Giorgio Zordan

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