Massimo Montagna, 44 anni, di Cornedo, rinviato a giudizio il mese scorso con l’accusa di avere maltrattato la moglie, ribatte alle accuse mosse dall’ex compagna e dalla procura raccontando la sua versione dei fatti. «Non ho mai fatto del male a mia moglie - ripete Montagna, assistito dall’avvocato Antonio Marchesini -. In questa vicenda la vittima, vera, sono io». Parole che l’imputato aveva ribadito anche ai carabinieri di Valdagno ripercorrendo l’episodio che aveva spinto la moglie a sporgere denuncia. Era il dicembre dello scorso anno. «Sapendo che mia moglie, quella sera, stava parlando al telefono con un altro uomo - aveva detto Montagna ai militari dell’Arma - ho cercato di prendere il cellulare, ma quando ho capito che non me lo avrebbe dato ho desistito dando un pugno al materasso». Ed è stato in quel momento che, secondo la testimonianza del marito, la donna si sarebbe spostata e lui l’avrebbe colpita di striscio al fianco. «Quando ho capito cos’era successo - ha proseguito Montagna - le ho immediatamente chiesto scusa sottolineando che quel gesto non era assolutamente volontario». Ma la moglie non ha lasciato cadere la cosa chiedendo l’intervento di una pattuglia dei carabinieri e denunciando quindi l’accaduto. Una querela finita poi in procura e da cui sarebbe partita l’inchiesta della procura. «Ma io - conclude a distanza di un anno il marito - non ho mai fatto nulla a mia moglie. Né l’ho minacciata o altro. È una situazione che ho dovuto subire». Ora la parola passerà al tribunale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA