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Niente torri, alla Favorita impianti sportivi

Scade il piano della Favorita, dopo 18 anni: il Comune ora prevede spazi per una cittadella sportivaAlcuni  edifici residenziali e commerciali dell’area.  SERVIZIO  MOLINARI
Scade il piano della Favorita, dopo 18 anni: il Comune ora prevede spazi per una cittadella sportivaAlcuni edifici residenziali e commerciali dell’area. SERVIZIO MOLINARI
Scade il piano della Favorita, dopo 18 anni: il Comune ora prevede spazi per una cittadella sportivaAlcuni  edifici residenziali e commerciali dell’area.  SERVIZIO  MOLINARI
Scade il piano della Favorita, dopo 18 anni: il Comune ora prevede spazi per una cittadella sportivaAlcuni edifici residenziali e commerciali dell’area. SERVIZIO MOLINARI

Si riaprono i giochi sulla Favorita. A vent’anni esatti dalla firma della convenzione tra l’Amministrazione Bosetti e la società “Aree Urbane” cambia lo scenario di cemento progettato. E se da quattro anni nell’area alle spalle del parco monumentale non si muoveva foglia, a breve verrà confermata la proposta del Comune che ridimensiona il progetto originario rendendolo più adatto alle esigenze attuali della città. IL PIANO ATTUATIVO. In sostanza dei 142.500 metri cubi da edificare ne rimangono da realizzare 90.000 che, negli anni, hanno dato più di qualche grattacapo al Comune. Il piano attuativo dell’area era stato approvato nel 1999 con valenza decennale, prorogato per 5 anni dal Comune e successivamente ex lege per altri 3. Fatti i conti, quindi, oggi ci si trova con un piano scaduto e con la possibilità di rinegoziarlo. L’occasione giusta è stata il Piano degli interventi, ovvero la revisione generale del Prg, già adottato lo scorso anno e che dovrebbe essere approvato definitivamente nelle prossime settimane. Ma cosa è stato realizzato fino ad oggi in quella vasta area? LA FAVORITA. Basta un giro attorno al quadrilatero nel cuore di Oltre Agno e si vedono le cosiddette “Ville”, ovvero le sei palazzine plurifamiliari nella parte sud, per un totale di 21.900 metri cubi che coprono i lotti da 1 a 6, e due complessi residenziali e commerciali nella parte alta del parco, vale a dire il lotto 8 di 11.600 metri cubi e il lotto 9B di 15 mila. Proprio quest’ultimo è stato oggetto di una variante nel 2013 con l’Amministrazione Neri, quando si è messo mano al progetto originario che prevedeva un immobile a ferro di cavallo, con un muro adiacente al prato delle serre alto 16 metri e mezzo, a soli 3 metri dal confine. Proprio quella modifica ha fatto in modo che oggi i blocchi siano tre, a gradoni, con percorsi pedonali tra gli edifici. A distanza di tempo è cambiata anche la condizione, messa nero su bianco 6 anni, che le destinazioni d’uso del lotto 9B dovessero essere residenziali per un massimo del 60%, turistico-ricettivo per minimo il 20% e altre funzioni sempre minimo 20%. Dopo 4 anni di immobilismo per la parte “alberghiera”, infatti, si è deciso di monetizzare il vincolo rendendo possibile la vendita dell’ultimo edificio reso residenziale. IL FUTURO. All’appello, dunque, mancano 90 mila metri cubi che si sarebbero dovuti concretizzare nelle 3 torri, lotti 11, 12 e 13 sul lato traforo ed il lotto 10 affacciato sulla circonvallazione sul retro del parco. Avendo le mani legate per quanto riguarda la volumetria si modificherà, ancora una volta, la destinazione d’uso. Cancellata la residenzialità dalle mappe, potrà invece sorgere una «cittadella dello sport intesa come struttura destinata ad ospitare attività sportive al coperto e all’aperto di carattere agonistico o amatoriale. Sono ammesse anche attività di esercizi di vicinato, pubblici esercizi da intendersi come funzioni collaterali rispetto alla funzione sportiva». Via libera, quindi, a impianti natatori o centri tennis, ad esempio, con relativi ristoranti e pizzerie per 73 mila metri cubi. Rimane, invece, in piedi il lotto 9A che potrà vedere nuove residenze. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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