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Movida violenta Bicchiere in faccia Giovane sfregiato

Uno scatto che ritrae il giovane ferito dal bicchiere.  G.Z.
Uno scatto che ritrae il giovane ferito dal bicchiere. G.Z.
Uno scatto che ritrae il giovane ferito dal bicchiere.  G.Z.
Uno scatto che ritrae il giovane ferito dal bicchiere. G.Z.

«Ero impegnato in una conversazione che sembrava assolutamente amichevole, fino a quando uno mi ha tirato per la maglia e mi ha spaccato un bicchiere in faccia, così, a caso, senza alcun preavviso». Un gesto violento del tutto gratuito, racconta vittima, costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso dove, oltre ad una ferita al volto, gli è stata diagnosticata anche la frattura composta dello zigomo. Matteo S., 20 anni, studente universitario, ha denunciato il tutto ai carabinieri della stazione di Valdagno. L’episodio è avvenuto la notte tra sabato e domenica in centro storico ed ha avuto come teatro la centralissima via Manin. Cosa è accaduto lo racconta lo stesso Matteo. «Erano da poco passate le 2 di domenica. Con i miei amici stavo concludendo la serata e ci preparavamo a tornare a casa. Ci trovavamo in strada e stavamo scendendo verso il duomo. Io e un amico ci divertivamo a lanciarci un cartoncino, di quelli usati come sottobicchiere, come fosse un frisbee. Non stavamo facendo assolutamente alcunché di male. E non stavamo certo facendo chiasso». Il 20enne ad un certo punto è stata avvicinato da un altro giovane, che era in compagnia di altri due amici. «Mi ha chiesto cosa stavamo facendo. Gli ho risposto che stavamo giocando. Mentre parlavamo, un suo amico mi ha tirato per la maglia e all’improvviso, senza nessun motivo e soprattutto senza che io avessi in qualche modo provocato, sono stato raggiunto al volto da un bicchiere che l’energumeno teneva in mano. Sono rimasto stordito, senza capire perché. Nella conversazione non ho mai percepito segnali di violenza. Ne avessi avuto sentore mi sarei allontanato, non sono uno che va in cerca di guai». Quindi la richiesta di intervento al 112. «Quando i carabinieri poco dopo sono arrivati non c’era più nessuno a parte i miei amici che mi hanno soccorso e poi accompagnato all’ospedale per farmi medicare». Il giovane è deciso ad andare fino in fondo alla vicenda. «Ho già presentato querela ai carabinieri. Non voglio che l’autore di questa violenza gratuita la passi liscia. I carabinieri hanno già preso le deposizioni, oltre che dei miei amici, anche a chi ha assistito alla scena. E credo che l’aggressore sia già stato individuato. «Se invece che allo zigomo mi avessero colpito all’occhio le conseguenze sarebbero state ben più gravi. Non vorrei potesse capitare a qualcun altro. Me la sono cavata, se così si può dire, con una prognosi di guarigione di 35 giorni». I bar del centro, proprio per evitare che possano verificarsi episodi di violenza o di disturbo, hanno assoldato dei buttafuori. «Nel mio caso però – sottolinea Matteo - nessuno è intervenuto. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) mi ha chiamato il sindaco Acerbi per manifestarmi la sua solidarietà». Sulla vicenda proseguono le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Valdagno. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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