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Mostra micologica tra gusto e didattica Tradizione rinnovata

La mostra micologica.   A.C.
La mostra micologica. A.C.
La mostra micologica.   A.C.
La mostra micologica. A.C.

La mostra micologica è una tradizione che il Gruppo ecomicologico cornedese porta avanti da 39 anni e si svolge nella cornice della festa del patrono del paese. Il posto è prestigioso: l’atrio del municipio, che fu una villa di campagna della famiglia Pretto. Sono state 170 le specie esposte, dall’oramai rara Amanita caesarea (coco, ovulo buono) a delle particolari Russule o Cortinarius. Ma la mostra, oltre ad essere uno spettacolo di varietà di funghi, è anche di alto valore didattico: ogni fungo è accompagnato da una didascalia, che oltre al nome (tecnico e volgare) ne determina il valore attraverso il colore: verde, commestibile; azzurro, senza valore, non gustoso, amaro, coriaceo, fibroso; rosso, tossico e tossico mortale. La mostra è rimasta aperta due giorni e i 20 soci sono partiti all’alba per la raccolta i funghi nei boschi della vallata dell’Agno e in provincia di Trento; è seguita la determinazione delle varie specie con la supervisione di Ottorino Chiarello per i fungfhi e di Paolo Olivieri per i fiori, Perché bisogna aggiungere che nella mostra c’è sempre anche un angolo floreale, quest’anno composto di 50 specie di fiori dei prati intorno al paese e lungo la pista ciclabile. Non poteva mancare la pianta Cornus Mas (corniolo) simbolo di Cornedo, raffigurata nel gonfalone comunale. «Molto alta l’affluenza dei visitatori – ha detto Giuseppe Lovato, presidente del gruppo -: questo per noi è importante, perché lo scopo non è solo quello far conoscere il meraviglioso mondo dei funghi, ma anche insegnare il rispetto dell’ambiente dove crescono». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.C.

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