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Morta a 23 anni, s’indaga sulla droga

L’area del palazzetto dello sport di Valdagno dove Giulia Pranovi ha perso la vitaGiulia Pranovi
L’area del palazzetto dello sport di Valdagno dove Giulia Pranovi ha perso la vitaGiulia Pranovi
L’area del palazzetto dello sport di Valdagno dove Giulia Pranovi ha perso la vitaGiulia Pranovi
L’area del palazzetto dello sport di Valdagno dove Giulia Pranovi ha perso la vitaGiulia Pranovi

C’è lo spettro di una sostanza stupefacente dietro al decesso di Giulia Pranovi, 23 anni, la studentessa di Valdagno trovata priva di vita sabato mattina dietro al palazzetto dello Sport “Gino Soldà”. Lo ipotizza la procura che sulla morte della giovane sta indagando. L’inchiesta è stata aperta dal pubblico ministero Gianni Pipeschi. Un fascicolo a carico di ignoti per morte o lesioni come conseguenza di altro delitto (articolo 586 del codice penale). Il sostituto procuratore nei prossimi giorni affiderà l’incarico al medico legale che dovrà eseguire l’autopsia sul corpo di Giulia che al momento del decesso si sarebbe trovata in compagnia dell’ex fidanzato. Contrariamente a quanto emerso nelle prime battute, sarebbe stato proprio il giovane, anche lui in stato di alterazione, a richiedere l’intervento di un passante quando ha visto che Giulia stava male. Il ragazzo ha chiesto che venissero chiamati i soccorsi e di portare a Giulia dell’acqua nel disperato tentativo di farla rianimare. Ma era troppo tardi. Il pm ora cercherà di ricostruire le ultime ore di vita della studentessa. Con chi le abbia trascorse. Dove. E quando avrebbe incontrato il suo ex ragazzo. Non ultimo il sostituto procuratore vuole arrivare ad accertare come Giulia fosse entrata in possesso della sostanza stupefacente che potrebbe essere all’origine del malore fatale. Dopo la richiesta di soccorso, in una manciata di minuti sono giunti sul posto i carabinieri di Valdagno, e con loro anche un’equipe medica dal pronto soccorso dell’ospedale “San Lorenzo” che dista solo poche centinaia di metri dal palazzetto dello Sport dove si trovavano Giulia e l’amico. I tentativi, disperati, di rianimare la giovane sono proseguiti per oltre un’ora, ma i medici, dopo aver profuso il massimo sforzo per dare nuovo impulso ai parametri vitali, non hanno potuto fare altro se non constatare il decesso della 23enne. I militari dell’Arma nelle indagini aperte dopo il drammatico episodio starebbero analizzando anche i filmati anche delle telecamere che si trovano nei pressi del palazzetto dello Sport e anche lungo il percorso che avrebbe potuto avere fatto Giulia, in compagnia dell’amico, per arrivare dopo poi è stata inutilmente soccorsa. L’altro giorno, dopo la drammatica notizia, Luca, il fratello di Giulia aveva ricordato la sorella, esprimendo tutto il suo dolore, alla sua pagine Facebook: «So che non ero un fratello perfetto, ma il bene che ti volevo era immenso - le parole che il fratello ha affidato alla sua pagina di Facebook -. Sei stata una sorella perfetta nonostante tutto, sarai per sempre parte di me, ciao piccolo angelo». Una riflessione a cui si era poi aggiunta quella della mamma della studentessa, Raffaella con poche parole, ma molto intense: «Vi amo con tutta me stessa figli miei». Tra gli altri commenti carichi di commozione qualcuno aveva lasciato scritto: «Pensare come sembrava felice in questi giorni fa star male». Giulia infatti, negli ultimi due anni, pare non avesse vissuto un periodo molto semplice della sua vita che però sembrava essersi messa alle spalle. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Bernardini

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