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Valdagno

Minori in affido, battaglia persa. Il Comune paga dopo 18 anni

Una lite lunga 18 anni. Tanto c’è voluto per arrivare a un accordo tra il Comune di Valdagno e l’associazione comunità Papa Giovanni XXIII con il coinvolgimento anche di un altro Comune come terza parte in causa. 
E se a suon di carte bollate, avvocati e aule di tribunale si rischiava non solo di tirarla ancora più lunga, ma anche di veder uscire dalle casse comunali ancora più soldi, alla fine si sono messi da parte i giudici e si è arrivati a un accordo.
Riavvolgendo il nastro, tutto parte da un atto di diffida che - come si legge nella delibera della giunta municipale valdagnese - è arrivato al Comune laniero «l’8 giugno 2004 da parte dell’associazione comunità Papa Giovanni XXIII, per il recupero crediti relativo alle rette di accoglienza presso tale struttura di due minori, per le quali il Comune ha respinto la propria competenza in quanto, in base alle normative vigenti in materia di domicilio di soccorso, i genitori non avevano maturato i due anni di residenza nel Comune di Valdagno».
Da lì la nomina di un legale, lo studio legale Campesan & Associati di Schio, e poi il passare degli anni fino al 2019 quando, in municipio, è arrivata una nuova intimazione a pagare. La richiesta è stata di 12.361 euro che avrebbero dovuto coprire le spese d’inserimento dei due minori in strutture per alcuni mesi del 2000.
Oltre agli interessi legali e ad altre spese. A quel punto sono intervenuti di nuovo gli avvocati. Lo studio legale Urbani-Rossato, d’intesa con l’avvocato Campesan, dopo la richiesta di risarcimento per 17 mila euro, di cui 12.361 per capitale e 4.600 per interessi, sono riusciti a ottenere la rinuncia dell’associazione agli interessi e a chiudere la partita con il pagamento di 12.361 euro. In realtà la città laniera ha dovuto inserire nella voce di bilancio “Rette di ricovero di minori in struttura” solo 6.200 euro per saldare le spese dell’accoglienza in quella della comunità al Mucchione, tra gennaio 1999 e luglio 2000. La stessa somma, infatti, dovrà versarla l’altro Comune, quello da dove proveniva la famiglia in questione.
«La vicenda che ha visto coinvolti i due enti pubblici ha rappresentato per alcuni anni una controversia legale per capire a chi dovesse essere richiesto il saldo delle rette - hanno fatto sapere dal palazzo municipale -: se al Comune di residenza dei due minori al momento dell’ingresso nella struttura e, dunque a Valdagno, o a quello in cui risiedevano nel momento in cui è sorto il bisogno assistenziale. La transazione ha così evitato il rischio di dover andare avanti in giudizio con oneri ben superiori - hanno fatto sapere ancora dal municipio - a carico di entrambe i Comuni» coinvolti nella vicenda.
Si è arrivati, dunque, dopo quasi 20 anni, a una soluzione che ha soddisfatto tutti e che ha messo la parola fine a una vicenda che vedeva le sue origini addirittura sul finire del secolo scorso.

Veronica Molinari

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