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Valdagno

La pet therapy a scuola
Asini contro l’autismo

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Pet therapy con gli asini
Pet therapy con gli asini
Pet therapy con gli asini
Pet therapy con gli asini

VALDAGNO. La pet therapy entra a scuola. E lo fa con un progetto che vede al centro ragazzini speciali affiancati dai loro compagni con l’aiuto di asini e cani. Cinque incontri in un mese in cui, a rotazione, nei giorni scorsi gli studenti di due classi del professionale “Marzotto Luzzatti”, diretto da Afra Gecele, hanno raggiunto le colline di Castelvecchio per abbattere i muri dell’autismo. A diventare aule sono stati proprio i prati della frazione dove ha sede l’associazione “Ciuchinando” di Barbara Cailotto e Giampaolo Tamiozzo che, con le asinelle Gina, Rosina e Susy, hanno accolto i ragazzi dell’indirizzo servizi socio-sanitari.

 

«Attraverso un lavoro di rete tra scuola e territorio sono stati realizzati e finanziati dall’istituto progetti come l’ortoterapia, l’auto-spesa, il gioco e la lettura morbida alla Biblioteca civica Villa Valle e la terapia assistita con l’asino - ha spiegato la vice preside del professionale Cristina Acerbi -. Tutte attività che hanno portato a grandi risultati e che saranno riproposte e ampliate». Ad accompagnare gli studenti a Castelvecchio sono state la referente del progetto Giovanna Cornale e Chiara Piazzon, curatrice del programma di inclusione entrato nel Piano formativo, insieme agli assistenti dell’Ulss 8. «L’iniziativa con gli asini ha visto come protagonisti proprio due studenti con sindrome dello spettro autistico - ha aggiunto Cornale -. I loro compagni che hanno partecipato a turno sono stati tutor ovvero, come noi insegnanti, spettatori di quest’esperienza unica ed emozionante. Dal primo momento anche chi, a causa della patologia, normalmente sembra essere in uno stato di apatia ha cambiato atteggiamento interagendo con gli animali anche con quelli, come i cani, di cui di solito ha paura. La sensazione che abbiamo avuto è che per loro l’incontro sia stato assolutamente naturale e che ne siano stati in qualche modo attratti».

 

E se gli intenti dei docenti erano favorire le relazioni affettive, emotive, cognitive e motorie per i due ragazzi e consolidare le competenze professionali legate all’indirizzo di studio per i loro compagni, gli obiettivi sono stati centrati in pieno. «Durante l’esperienza gli alunni con disabilità hanno in pochissimo tempo stretto una relazione empatica con l’animale - ha proseguito la referente -. Dal contatto fisico con gli asini sono scaturite fin da subito inedite dinamiche che hanno contribuito a scardinare il focus dell’attenzione da loro stessi, traguardo difficile da raggiungere a scuola, trasferendolo su un altro essere vivente. L’avvicinamento all’animale ha reso possibile un cambio di prospettiva per questi ragazzi: non erano più loro a dover ricevere le cure, ma erano loro a prendersi cura di qualcun altro. Un aspetto che emerge anche nell’ortocoltura ovvero il far crescere le piante che hanno visto nascere dai semi».

 

Ma il piano di inclusione dell’istituto, che conta una ventina di ragazzi con disabilità più o meno gravi, prevede anche l’iniziativa dell’auto - spesa in un negozio biologico: «Una volta alla settimana i ragazzi vanno a fare la spesa -ha concluso Cornale -. Accompagnati sempre dai compagni: guardando le foto dei prodotti li prelevano dagli scaffali e pagano alla cassa. La sorpresa è stato scoprire che, chi normalmente ha qualche difficoltà con i conti, alla vista dello scontrino legge l’importo e paga fino all’ultimo centesimo. Infine, accompagnati dagli operatori dell’Ulss, settimanalmente entrano in Biblioteca e sfogliano in silenzio i libri scelti. adeguandosi alle regole che l’ambiente impone». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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