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La mossa del sindaco «Si torna nello Sprar»

Tensione palpabile fra il sindaco e i suoi ex alleati di giunta sullo Sprar. Nella foto il municipio
Tensione palpabile fra il sindaco e i suoi ex alleati di giunta sullo Sprar. Nella foto il municipio
Tensione palpabile fra il sindaco e i suoi ex alleati di giunta sullo Sprar. Nella foto il municipio
Tensione palpabile fra il sindaco e i suoi ex alleati di giunta sullo Sprar. Nella foto il municipio

Dopo mesi di polemiche culminati con la rottura tra la maggioranza e la giunta a trazione leghista e il sindaco Davide Branco, non legato ad alcun partito, la nuova giunta “civica” di Recoaro con una delibera sospende la revoca dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. In questo modo la cittadina proseguirà in sinergia con Valdagno ad ospitare alcuni nuclei familiari, una decina di persone, bloccando la possibilità che in paese possa sorgere un Cas, cioè un centro di accoglienza straordinario. «Una questione che ha creato tanti disaccordi, dissapori e divisioni», sintetizza il sindaco, e che inoltre ha avuto ripercussioni nell’amministrazione del paese visto che la maggioranza di Uniti per Recoaro è rimasta ferma sulla posizione di uscire dallo Sprar entrando in rotta di collisione con il sindaco stesso che pensava fosse opportuno invece fare un passo indietro. Da qui sono poi scaturiti anche in Consiglio comunale dure prese di posizione che hanno portato Branco a togliere le deleghe all’assessore Stefano Corrà con le conseguenti dimissioni degli altri membri della giunta. Ora, una volta bloccata l’uscita dallo Sprar, il passo successivo sarà quello della consultazione popolare che si terrà prima della naturale scadenza dell’attuale convenzione prevista per dicembre 2020 in modo da sentire la cittadinanza sul proseguo dell’esperienza in corso. «Una consultazione - sottolinea il sindaco - che sarà organizzata sentendo tutti i gruppi e i cittadini e fatta con i tempi e l’informazione necessaria a coinvolgere la popolazione su questo tema trasversale». Quella approvata grazie ai due nuovi assessori civici, non legati a logiche di partito, Stefania Benetti e Fabio Benetti «è la semplice soluzione - sbotta Branco - che da tempo proponevo ma che non era nemmeno stata presa in considerazione dalla giunta precedente e che tiene conto delle richieste trasversali di migliaia di cittadini e cittadine, delle opposizioni e della maggioranza stessa, che fortemente richiedeva una grande consultazione popolare. Nel regolamento comunale mancava la possibilità di fare questa consultazione che sarebbe dovuta essere preventiva, fatta prima di decidere in pochi su un argomento che interessa tutta la collettività». Per Branco si volta pagina ed ora vanno affrontate, uniti, altre importanti questioni: i cantieri, la sistemazione delle frane, le opere pubbliche, le scuole, il decoro, la stagione estiva e le fonti centrali. «Proprio per questo, grazie al grande senso di responsabilità dei due nuovi assessori, ho creato velocemente un primo nucleo di giunta che verrà poi integrata con altri assessori senza alcuna preclusione visto che per me contano sempre le persone. In quest’ottica infatti ho chiesto a breve anche una riunione di tutti i capigruppo per cercare di trovare un’unità d’intenti e una soluzione condivisa per proseguire a lavorare nell’interesse del paese. Io confermo che non mi dimetterò quindi chi vuole può sfiduciarmi ma poi sarà responsabile davanti alla cittadinanza». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Cristina

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