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In vallata le ditte cercano cento tecnici

Aumentano i cartelli di ricerca personale nelle zone industriali dell’Ovest Vicentino.   A.C.Gianni Barco, delegato Confindustria di Trissino.   A.C.
Aumentano i cartelli di ricerca personale nelle zone industriali dell’Ovest Vicentino. A.C.Gianni Barco, delegato Confindustria di Trissino. A.C.
Aumentano i cartelli di ricerca personale nelle zone industriali dell’Ovest Vicentino.   A.C.Gianni Barco, delegato Confindustria di Trissino.   A.C.
Aumentano i cartelli di ricerca personale nelle zone industriali dell’Ovest Vicentino. A.C.Gianni Barco, delegato Confindustria di Trissino. A.C.

Aristide Cariolato Tornitori, fresatori, rettificatori, saldatori Tig-Mig, programmatori di macchine a controllo numerico e disegnatori progettisti con sistemi Cad-Cam, tecnici meccatronici: «In questo momento almeno 100 giovani troverebbero subito occupazione nell’area industriale Ovest Vicentino. Che potrebbero diventare 500, se si tiene conto di tutti i raggruppamenti della provincia». Ad affermarlo è Gianni Barco, rappresentante delle industrie di Trissino nel Consiglio del Raggruppamento Ovest Vicentino di Confindustria, che conta 129 aziende metalmeccaniche associate. «In qualsiasi zona industriale, me lo confermano anche i numerosi rappresentanti che arrivano in azienda, sono appesi i cartelli, che cercano questi profili professionali. Voglio aggiungere che le figure professionali di programmatore di macchine a controllo numerico e di disegnatore meccanico costituiscono un lavoro ideale anche per le donne. Molti giovani, che hanno scelto la scuola professionale per diplomarsi in questi ambiti, non si vedono certamente costretti a lasciare l’Italia per trovare un lavoro come sono obbligati a fare, invece, molti loro coetanei in possesso di laurea. Fra le donne ci sono tante architette o arredatrici: non si capisce perché non possano essere anche programmatrici e disegnatrici. A mio parere bisogna ormai togliersi di dosso il clichè: questo è un lavoro per donne, quest’altro è un’occupazione per maschi. Ci rendiamo conto quante giovani potrebbero trovare un lavoro, oltretutto vicino a casa, quindi contribuire economicamente al sostegno della famiglia e avere soddisfazione della propria mansione. Si sta verificando sempre più che molti giovani, terminati i loro studi, non trovino lavoro. Perché? – si chiede Barco - Bisogna guardarsi attorno. Nel nostro territorio la componente metalmeccanica è preponderante e bisogna tenerne conto quando si comincia il ciclo di studi. Si badi bene che non si vuole assolutamente dire che nel nostro settore non siano necessari i laureati; diciamo, con l’occhio rivolto alla realtà, che attualmente c’è bisogno di un certo tipo di figure professionali per le quali basta il diploma. Non bisogna scordare la legge di mercato e la tipologia industriale del territorio, due elementi che i ragazzi devono valutare nella scelta dei proprio studi, andando contro, se fosse necessario, le aspirazioni, legittime, della famiglia». «Un’altra figura professionale attualmente molto ricercata da tutte le aziende è il tecnico meccatronico - prosegue Barco -, un profilo indispensabile per le aziende 4.0: molte si stanno robotizzando ed è necessaria questa figura. Oggi c’è una rivalutazione della scuola di formazione professionale tanto che capita sempre più spesso che le aziende arrivino addirittura a “prenotare” i diplomati». «Il modello produttivo è cambiato - conclude Barco -: i tempi della produzione e delle consegne si sono molto ridotti e ristretti, per cui è necessaria la flessibilità all’interno delle aziende. Molte sono costrette a chiedere alle maestranze di lavorare il sabato. Anche i giovani devono entrare in questa nuova ottica. Se si considera il lavoro come una ricchezza, l’azienda che resta nel territorio, dà benessere alle famiglie, arricchisce il territorio e il Paese». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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