«Io ho fatto una ricostruzione storica, adesso la parola passi alla politica. E quando la politica farà sue valutazioni, anch’essa diventerà oggetto di storia. All’epoca andava così, fu un atto politico ben chiaro; adesso ci sarà un altro atto politico altrettanto chiaro». Il professor Maurizio Dal Lago lancia così la palla alla politica, chiamata a pronunciarsi sulla revoca dell’onorificenza al Duce concessa dal Comune di Valdagno nel 1924.
E il sindaco, Giancarlo Acerbi, non si tira indietro e accoglie l’invito annunciando che saranno avviate opportune valutazioni: «Mi riservo - ha dichiarato il primo cittadino valdagnese - di approfondire la questione, anche dal punto di vista normativo. Sicuramente tale questione che riguarda la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini, e di cui non ero a conoscenza, sarà dibattuta all’interno della giunta comunale e sarà portata anche all’attenzione del consiglio comunale».
Il dibattito che si è scatenato con la pubblicazione del post su Facebook da parte dello storico ed ex primo cittadino di Valdagno, Maurizio Dal Lago, ha coinvolto anche volti meno noti e opinionisti meno conosciuti a Valdagno rispetto a Benetti, Grainer e Roverato. Tra i tanti commenti non manca, ad esempio, quello di chi afferma che «la storia è storia, pensiamo a revocare certe cariche odierne»; o quello di chi sostiene che «è comunque una pagina di storia e, anche se scomoda, va riconosciuta relativamente al periodo. È come se i tedeschi cancellassero l’olocausto». A questa osservazione lo stesso Dal Lago risponde sottolineando che «revocare non è cancellare, anzi».