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Trissino/Chiampo

«Chi ha il reddito di cittadinanza aiuti a pulire la città»

Trissino chiama, Chiampo ha già risposto. Il sindaco trissinese Davide Faccio ha annunciato su Facebook di avere in agenda per settembre una ventina di telefonate. Le farà ai 24 compaesani che percepiscono ogni mese l'assegno del reddito di cittadinanza. La richiesta sarà semplice: «Aiutateci a tenere pulito il paese». Tra i tanti commenti favorevoli alla proposta, ne è comparso uno particolarmente qualificato. È quello del primo cittadino di Chiampo, Matteo Macilotti, che, tra l'altro, è anche collega di Faccio in Provincia come consigliere delegato: «Noi abbiamo iniziato oltre un mese fa. Per ora collaborazione positiva».

Proposta Magari Faccio non li chiamerà proprio tutti, quelli che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza, perché alcuni, per sopraggiunti limiti d'età o per particolari condizioni di fragilità, non possono rispondere a questa convocazione. Comunque la finalità del suo progetto la spiega chiaramente il sindaco di Trissino sulla sua pagina Facebook: «A settembre chiederò un incontro a tutte le persone che in paese percepiscono il reddito di cittadinanza. Li inviterò a rendersi disponibile per la pulizia di Trissino». Quindi, spiega più nel dettaglio: «Il nostro Comune aveva sette operatori ecologici, ora ne ha tre e a ottobre, con il pensionamento di un altro effettivo, il numero scenderà a due. Credo che tenere pulito il paese sia una cosa importante ma, soprattutto, non sia una cosa improponibile e possa essere alla portata di tutti. Prendere una pinza, un paio di guanti, un sacchetto e un secchiello e girare per il paese per tenerlo pulito mi sembra una questione abbastanza semplice ma anche un atto dovuto nei confronti dello Stato che in questo momento sta dando loro una mano. Non è che li mettiamo a costruire un comune nuovo e a fare una delibera e una determina ma chiederò loro di fare la cosa più semplice del mondo. È giusto aprire una riflessione su questo tema».

Precedente esperienza A Chiampo, già da un paio di mesi, funziona un progetto che coinvolge due cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza: «C'era già un decreto che spiega come i percettori del reddito debbano dare la disponibilità per lavori di questo tipo, così li abbiamo chiamati - spiega il sindaco Macilotti -. Qualcuno, ovviamente, per ragioni fisiche non poteva essere impiegato in alcun lavoro. In questa fase, ci serviva implementare il servizio di pulizia parchi e li impieghiamo per 10 ore la settimana. Siamo partiti dai primi due e a settembre ne aggiungeremo altri. Volevamo capire come strutturare il meccanismo di controllo da parte dei nostri addetti. L'idea è che tutti quelli che possono farlo, lo facciano. Non ci sono stati rifiuti».

La legge Le regole pensate per supportare la misura del reddito di cittadinanza prevedono già un obbligo di chi lo percepisce a prestare alcune ore del proprio tempo al servizio dell'amministrazione comunale. Si tratta dei Puc, progetti utili alla collettività, che vengono proprio gestiti dai Comuni e che possono impiegare i cittadini da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore settimanali. Partecipare a queste esperienza è un obbligo solo per quei percettori dei reddito di cittadinanza che abbiano sottoscritto un Patto per il lavoro o un patto per l'inclusione sociale. La partecipazione ai progetti è invece facoltativa per altre categorie di percettori del reddito..

Karl Zilliken

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