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Ex bocciodromo, si studia la rinascita

L’ex bocciodromo del Dam è di proprietà di “Immobili e partecipazioni” del gruppo Marzotto.  MOLINARILo spazio è chiuso da 5 anni.  VE.MO.
L’ex bocciodromo del Dam è di proprietà di “Immobili e partecipazioni” del gruppo Marzotto. MOLINARILo spazio è chiuso da 5 anni. VE.MO.
L’ex bocciodromo del Dam è di proprietà di “Immobili e partecipazioni” del gruppo Marzotto.  MOLINARILo spazio è chiuso da 5 anni.  VE.MO.
L’ex bocciodromo del Dam è di proprietà di “Immobili e partecipazioni” del gruppo Marzotto. MOLINARILo spazio è chiuso da 5 anni. VE.MO.

L’ex bocciodromo di viale Panzini potrebbe tornare a vivere. E se magari la veste cambierà, almeno gli anziani potrebbero ricominciare ad avere un punto di riferimento. Dopo la chiusura nel 2014 dei locali in via Oltreagno e quella del centro nell’ex patronato di via Galliano, non c’è più in città un luogo di aggregazione vero e proprio. Gli over 65, oltre 7 mila residenti, sono di fatto rimasti orfani di una “casa” e si sono trovati per strada. Ma tra i progetti dell’amministrazione torna a fare capolino l’idea di acquisire l’area di proprietà di “Immobili e partecipazioni” del gruppo Marzotto, a ridosso dell’ex Dam. «Sono stati fatti sopralluoghi ed esiste anche un progetto di massima -ha spiegato il sindaco Giancarlo Acerbi-. Si tratta di un impegno economico importante e nei calcoli devono essere considerate anche altre opportunità». IPOTESI ACQUISIZIONE. Ecco allora che in gioco ci sarebbero l’acquisizione di Villa Gajanigo, che vista la superficie di 4 mila metri quadrati potrebbe ospitare un centro culturale a tutto tondo ricomprendendo anche una parte riservata agli anziani, o quella delle serre nel parco La Favorita, ipotesi di riqualificazione già avanzata in passato e mai tramontata definitivamente. Il progetto del secondo mandato Acerbi per il pianeta anziani però non si ridurrebbe a mettere a disposizione un locale. «Non ci interessa avere semplicemente un immobile in cui le persone possano darsi appuntamento - ha proseguito il sindaco -. Sicuramente non dovrebbe tornare ad essere un bar con un campo da bocce. Quello che abbiamo in mente è un programma di ampio respiro che comprenda attività culturali, sportive, legate alla salute e alla prevenzione in genere. In sostanza un pacchetto di attività legate alla terza età che si integrino con il tessuto sociale aprendo le porte anche ai giovani e creando quindi una commistione tra due mondi che si completano». PROGETTO ANZIANI. Il percorso che l’amministrazione sta valutando, e che è stato anticipato con la presentazione delle linee di mandato all’indomani dell’insediamento post elezioni, dovrebbe portare alla creazione di un “Progetto anziani” simile all’attuale Progetto giovani, per «cambiare la prospettiva e legare il nuovo spazio a funzioni importanti per l’intera città». Oltre all’area che si può vedere dai cancelli di viale Panzini, e che fino a 5 anni fa era occupata dalle corsie per il gioco delle bocce e dal bar, la proprietà comprende 3 locali nel piano interrato. La cifra di vendita, da indiscrezioni che circolano in città, si aggirerebbe sul milione di euro. «Il dialogo con la società “Immobili e partecipazioni” non si è mai interrotto ed il rapporto è collaborativo -ha concluso Acerbi-. Dovremo considerare tutte le possibilità a disposizione facendo un confronto economico per non mettere a repentaglio il bilancio comunale». LA CONSULTA. Il fatto che la questione di un centro di aggregazione debba essere affrontata quanto prima è confermato anche dal presidente della Consulta anziani, Giampietro Massignani: «La mancanza di un vero e proprio punto di riferimento è stata affrontata spesso anche in sede di consulta. Sicuramente è opportuno che gli anziani tornino ad avere un luogo in cui trovarsi. Ma dovrà essere un progetto su cui lavorare a 360 gradi e tra le priorità da esaminare deve esserci la gestione dei locali che non potrà essere affidata esclusivamente ad associazioni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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