<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Drogata e stuprata a 15 anni I tre indagati vadano in cella»

Elisa FaggionZahir Es Sadouki, 28 anni, arrestato dai carabinieri
Elisa FaggionZahir Es Sadouki, 28 anni, arrestato dai carabinieri
Elisa FaggionZahir Es Sadouki, 28 anni, arrestato dai carabinieri
Elisa FaggionZahir Es Sadouki, 28 anni, arrestato dai carabinieri

Il pubblico ministero Cristina Carunchio, titolare dell’inchiesta sul presunto stupro di gruppo commesso a fine ottobre scorso su una ragazza (all’epoca dei fatti 15enne) ha fatto ricorso in merito all’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, Massimo Gerace, che aveva disposto gli arresti domiciliari per i tre indagati: Elisa Faggion, 31 anni, di Trissino, amica della ragazzina; e i due cittadini marocchini Zahir Es Sadouki, 28 anni, e Nadir El Fettach di 27 assistiti dagli avvocati Paolo Mele junior, Simone Bergamini ed Enrico Maria Fiori. Il pubblico ministero, appellando l’ordinanza del gip ha chiesto al tribunale del Riesame l’arresto in carcere per i tre. Istanza che del resto aveva già promosso in prima battuta al giudice Gerace. L’udienza per discutere del caso è fissata il 29 giugno. In base a quanto ricostruito dalla procura e dai militari dell’Arma, l’adolescente sarebbe stata abusata più volte nel corso del fine settimana compreso tra venerdì 26 e domenica 28 ottobre 2018. Abusi preceduti da massicce assunzioni di sostanze stupefacenti: hashish e cocaina. La seconda a quanto pare utilizzata prima dello stupro di gruppo che sarebbe avvenuto la notte tra sabato e domenica. Sul fatto che tutto fosse stato organizzato dal terzetto, procura e militari dell’Arma avrebbero ben pochi dubbi. La quindicenne, assistita dall’avvocato Sonia Melissa Negro, avrebbe anche cercato di opporsi, sia all’assunzione della sostanza stupefacente, sia alla violenza, ma ogni tentativo sarebbe stato vano. Sicuramente si aspettava, specialmente dopo la prima sera, che l’amica intervenisse in suo soccorso. Che la difendesse come già aveva fatto un’altra volta in passato. Invece Elisa, se le accuse verranno confermate, non solo non l’avrebbe aiutata, ma, anzi, l’avrebbe trascinata sino in fondo a quel vortice di perversa violenza ripetuta per due notti. Quel fine settimana nella villa della Faggion avrebbe dovuto rappresentare un altro momento di divertimento pulito e tranquillità. Invece proprio da quella “sorella” sarebbe arrivato il tradimento più grande. Più inatteso. Più doloroso e inaspettato. Lasciando profondamente feriti corpo e anima. •

Matteo Bernardini

Suggerimenti