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Valdagno

Crescono i locali storici, arrivano una pizzeria e l’albergo dei Marzotto

Denis Ongaro della Nuova Concordia e Carolina e Andrea Lorenzi di Lorenzi 1927
Denis Ongaro della Nuova Concordia e Carolina e Andrea Lorenzi di Lorenzi 1927
Denis Ongaro della Nuova Concordia e Carolina e Andrea Lorenzi di Lorenzi 1927
Denis Ongaro della Nuova Concordia e Carolina e Andrea Lorenzi di Lorenzi 1927

Due nuovi locali storici. A Valdagno si arricchisce il patrimonio riconosciuto dalla Regione con una coppia di nomi famosi: la pizzeria Concordia della “Nuova Concordia Srl” e “Lorenzi 1927” che fanno il loro ingresso aggiungendosi a Carlotto, Caffè Garibaldi, Trattoria Nogareo, Hostaria a Le Bele, Silvello Mercerie in corso Italia adesso Il cioccolato di Marta e i due mercati settimanali cioè quello principale del venerdì e quello del martedì. Il primo dei due ingressi 2021 nell’elenco regionale è Concordia che ha una storia che affonda le radici nel 1888 quando un gruppetto di persone tra cui Marco Faccin, proprietario del terreno, creò la “Società Concordia di beneficenza”. Un’unione che si sciolse nel 1910 con la vendita dell’immobile a Vittorio Emanuele Marzotto che lo lasciò in gestione alla società facendosi versare un affitto. Durante il Ventennio fascista entrò a far parte delle società dell’ente nazionale lavoratori. Nel 1970 la svolta: il crollo del tetto della sala principale convinse il conte Gaetano Marzotto a vendere il locale alla società che, nel 1980 con la decisione del Governo di eliminare gli enti dell’Enal, si trasforma in “Nuova concordia Srl”. Con questo bagaglio, Denis Ongaro nel 2004, a 25 anni, ha deciso di buttarsi nell’avventura e, dopo aver tentato una decina di anni fa di farlo riconoscere locale storico del Veneto, oggi ha potuto appendere la sospirata targa: «La domanda è stata ripresentata quest’anno dalla società presieduta da Paolo Carazzo. Il riconoscimento è una soddisfazione e uno stimolo in più a mantenere vive le tradizioni del territorio. Ma la storicità non impedisce di guardare avanti: «Stiamo avviando i lavori che porteranno in primavera ad avere un nuovo giardino. Un “beer garden” in senso lato sfruttando la vicinanza con la ciclabile». E tra i tanti aneddoti del locale c’è anche quello che vede Gaetano Marzotto prendere una decisione storica per la città laniera. «L’ex presidente Lino Danzo raccontava che proprio al bancone del locale il conte decise di dar vita alla Città Sociale». Nella piazza di Castelvecchio, invece, Carolina Lorenzi, 31 anni, e il fratello Andrea, 35 anni, dal 2014 hanno preso il testimone diventando la quarta generazione che porta avanti il locale creato a fine Ottocento dal bisnonno Remigio. Per loro la targa è ancora in viaggio, ma il riconoscimento è già nero su bianco. Il bisnonno, il nonno Nazareno e il papà Antonio hanno traghettato il locale attraverso il secolo scorso portandolo ad essere prima un’osteria del popolo poi un albergo che vedeva soggiornare la famiglia Marzotto in estate. «Nel cassetto abbiamo l’idea di un bed & breakfast o di un centro benessere - anticipa Carolina -. Il Covid ha cambiato le abitudini: le persone hanno voglia di escursioni, giri in bicicletta con punti di appoggio per qualche giorno. E poi c’è la palestra di roccia a due passi. L’affetto per le nostre radici ci ha fatto tornare dopo aver fatto esperienze anche fuori Italia e abbandonare le strade che avevamo iniziato per abbracciare la ristorazione tenendo vive le tradizioni - concludono Carolina e Andrea Lorenzi - sempre proiettati al futuro».

Veronica Molinari

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