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Città Sociale meta di studi

Studenti universitari in visita alla Città Sociale.  MOLINARI
Studenti universitari in visita alla Città Sociale. MOLINARI
Studenti universitari in visita alla Città Sociale.  MOLINARI
Studenti universitari in visita alla Città Sociale. MOLINARI

Una strada ancora tutta da percorrere. Ma per il riconoscimento a patrimonio dell’umanità dell’Unesco della Città sociale, come uno dei tasselli fondamentali della realtà industriale ed urbanistica dell’Alto Vicentino, il cammino è iniziato e il 2020 sarà un anno decisivo per la presentazione del progetto. C’è l’approvazione dei tre sindaci di Valdagno, Schio e Thiene in seno alla Fondazione Festari e ora si entrerà nel vivo. Il vero e proprio museo architettonico e sociale a cielo aperto è da tempo al centro di studi a cui, oggi, si aggiunge sul tavolo anche l’incarico all’architetto Luca Velo, in collaborazione con il suo collega Maria Leonardi e il fotografo Andrea Pertoldeo, per la redazione del volume “Valdagno, la Città Sociale e il suo territorio. Progetto, foto e racconti”. Intanto la creazione degli anni Trenta di Francesco Bonfanti continua ad essere meta di studenti universitari e oggetto di tesi di laurea. Proprio la Città dell’Armonia, ed in particolare il parco La Favorita con la villa incompiuta che il conte Gaetano Marzotto jr commissionò agli architetti Gio Ponti e Francesco Bonfanti, di recente ha visto un centinaio di universitari del Politecnico di Milano, dell’università di Ferrara e dello Iuav di Venezia fare scalo nel comune laniero per approfondimenti legati a corsi e laboratori. Ed è proprio passeggiando nel quartiere, creato dal bassanese Bonfanti, attraverso le strade larghe e gli ampi marciapiedi che si scoprono le strutture razionaliste, intrise dell’atmosfera europea, che vanno dal teatro Rivoli, allora il più grande del Veneto, alla piscina coperta, passando per lo stadio dei Fiori, l’ex galoppatoio, la scuola di musica, l’asilo nido, tra i primi in Italia, le scuole, l’ex dopolavoro, il pensionato fino alle abitazioni di dirigenti, impiegati ed operai della fabbrica Marzotto. L’ultima seduta di studio sul campo è stata quella dei partecipanti al laboratorio di progettazione dell’architettura degli interni del Politecnico, condotto dalla docente Silvia Cattiodoro, che ha guidato anche gli studenti ferraresi di design, e quella del corso di progettazione dell’architettura degli interni della Scuola di architettura, urbanistica ed ingegneria delle costruzioni affidato a Arnaldo Arnaldi. «Accanto alle visite degli atenei, sono all’ordine del giorno le richieste di accesso a progetti, archivi e luoghi da parte di studenti che devono elaborare le proprie tesi di laurea - spiega l’assessore all’urbanistica Michele Cocco -. Per noi è un onore assicurare la massima collaborazione possibile perché ci permettono di portare alcune delle peculiarità della città all’attenzione di un pubblico selezionato e sparso in tutta Italia. Oltre a questo sta prendendo forma il progetto per la redazione del volume “Valdagno, la Città Sociale e il suo territorio. Progetto, foto e racconti” che ci permetterà di raccontare la Città Sociale nelle sue sfaccettature. Ringraziamo i docenti che ci hanno scelti, dando valore a un complesso urbanistico di importanza europea non racchiuso in un museo, ma in un quartiere vivo e vitale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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