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Bimbi sinti, il Comune rilancia e va in procura

Uno scorcio dell’esterno del municipio in cui si riunisce il Consiglio
Uno scorcio dell’esterno del municipio in cui si riunisce il Consiglio
Uno scorcio dell’esterno del municipio in cui si riunisce il Consiglio
Uno scorcio dell’esterno del municipio in cui si riunisce il Consiglio

Famiglie sinte a Piana, scatta l’esposto al tribunale dei minori. Le dichiarazioni rese nei giorni scorsi dai consiglieri di minoranza Alessandro Burtini, Marco Randon e Lisa Battistin sulla situazione di alcuni minori delle famiglie residenti nella frazione - che hanno denunciato una situazione di «evidente malnutrizione e trascuratezza» - hanno fatto irruzione in consiglio comunale. I gruppi di maggioranza non hanno perso tempo e hanno presentato una domanda d’attualità, nell’intento di andare a fondo, per misurare la fondatezza delle pesanti “accuse”. Valdagno guarda avanti, Scegli Valdagno, Partito democratico e lista civica Autonomia del Veneto hanno chiesto di fare chiarezza sulle «dichiarazioni dei consiglieri Burtini, Randon e Lisa Battistin che, non citando né fonti né nomi, aprono a diverse considerazioni e gettano sui servizi territoriali, sul tessuto sociale e di volontariato cittadino un’immagine di scarsa capacità e ben più grave mancanza di rispetto per la persona e la sua privacy, offrendo dati quanto mai sensibili». Tutto nasce dalla denuncia sullo stato di salute di alcuni bambini partita dal capogruppo Burtini di “Burtini sindaco”, con la sua vice Battistin, e da quello della Lega Marco Randon. Secondo le minoranze, infatti, «alcuni operatori di enti benefici del territorio hanno segnalato che i minori, in particolare i bambini più piccoli, vivono in uno stato di salute precario». Alla presentazione della domanda è subito scattata la richiesta da parte di Vera Visonà, capogruppo di “Valdagno guarda avanti”, della discussione a porte chiuse. E proprio per tutelare i minori coinvolti la seduta è diventata segreta come previsto dal regolamento comunale. Nulla è trapelato di quello che, nel quarto d’ora in cui la sala dell’assemblea cittadina è rimasta interdetta al pubblico, è stato detto. Ieri dal Comune hanno, comunque, fatto sapere con una nota che «quanto dichiarato dai consiglieri è stato smentito dall’amministrazione citando fatti, attività di seguimento e relazioni da parte degli organismi di riferimento, dell’Ulss, del Comune e delle associazioni di volontariato. Di più non si vuole e non si può dire a tutela delle persone e dei minori interessati». Certo è che il risultato del confronto tra maggioranza e opposizione ora uscirà dai confini della città laniera e approderà al Tribunale dei minorenni. Dal municipio partirà, infatti, un esposto per verificare in prima battuta la fondatezza delle dichiarazioni delle minoranze e, di conseguenza, la reale situazione in cui vivono i minori. Da qui si potranno stabilire eventuali responsabilità. La verifica, alla fine dei conti, è proprio quello che i proponenti della domanda presentata l’altra sera in Consiglio chiedevano. Vale a dire di intervenire «per fare piena luce sulla questione, a tutela della rete sociale, sanitaria, di volontariato e dell’amministrazione stessa che mal si presta a strumentalizzazioni e giudizi probabilmente fondati su questioni che nulla hanno a che fare con il reale interessamento sullo stato delle cose». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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