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«Bene le fonti». Ma i turisti bocciano il paese

Il Gran Caffè Municipale è ancora senza una gestione che dia continuità all’attività.   L.CRI.Passaggio pedonale usurato all’altezza del ponte sull’Agno.   L.CRI
Il Gran Caffè Municipale è ancora senza una gestione che dia continuità all’attività. L.CRI.Passaggio pedonale usurato all’altezza del ponte sull’Agno. L.CRI
Il Gran Caffè Municipale è ancora senza una gestione che dia continuità all’attività.   L.CRI.Passaggio pedonale usurato all’altezza del ponte sull’Agno.   L.CRI
Il Gran Caffè Municipale è ancora senza una gestione che dia continuità all’attività. L.CRI.Passaggio pedonale usurato all’altezza del ponte sull’Agno. L.CRI

Turisti amareggiati per le condizioni del paese, entusiasti invece del compendio termale. Un gruppo di persone che da decenni frequenta Recoaro per le cure termali punta infatti il dito su alcuni punti neri della viabilità e sulla poca vita che alla sera c’è in centro storico. Si tratta di affezionati che provengono da Montagnana, Bologna, Ferrara, Pordenone, Verona, Thiene e Valdagno. Piergiorgio Orso con Luigi e Nadia Marchetti sintetizzano la situazione: «Abbiamo rischiato di essere investiti e il paese non offre occasioni di svago. Quest’anno -mettono in evidenza- il compendio termale è splendido, tenuto con una cura certosina anche nei minimi particolari. Di questo non possiamo che ringraziare chi si è preso la responsabilità della gestione, l’industriale Giuseppe Fortuna». I punti neri individuati dal gruppo di anziani sono quattro. Il primo riguarda lo stato delle strisce pedonali: «Sono praticamente invisibili quelle che collegano i due tratti di scale utilizzati per salire a piedi alle fonti centrali» osservano Maria Rosa Dal Bosco e Alberto Tebaldi. Il secondo è ancora un problema di strisce pedonali, questa volta quelle tra il piazzale della cabinovia e il ponte che passa sopra l’Agno. Anche in questo caso servirebbe urgentemente una mano di bianco. Il terzo problema, sicuramente il più complicato da risolvere, è la riapertura del Gran Caffè Municipale. Dopo la giornata passata al compendio infatti il paese alla sera non offre possibilità agli appassionati del ballo. Maria Mazzocco, Gianluca Costa e Maria e Rita Ferrari fanno notare: «L’unica soluzione sarebbe quella di tornare al bar delle fonti centrali ma è una scomodità perché gli alberghi sono molto più vicini al Municipale che alle fonti e la maggior parte di noi non ha a disposizione l’auto». Infine, dopo il taglio degli alberi malati, preoccupa la strada che riporta in paese dalle terme: «Ci sarebbe bisogno di un guardrail o di una staccionata che indicasse chiaramente la fine della carreggiata» osservano Gabriella Saugo e Maria Teresa Zini. I turisti hanno cercato di avere risposte contattando il comune, il sindaco, il vicesindaco e l’ufficio tecnico ma non ne hanno ricevuto di precise: «Ci è stato detto solo che le strisce verranno sistemate quando saranno asfaltate le strade, ma non si sa quando». «In centro abbiamo rinnovato la segnaletica, forse una striscia può essere sfuggita ma in caso provvederemo - risponde il sindaco Davide Branco -. Per quanto riguarda quelle lungo la strada di accesso al compendio, la proprietà è regionale e noi non possiamo intervenire. Lo stesso per un’eventuale protezione della strada in discesa». Infine la questione del Gran Caffè Municipale che, anche nella campagna elettorale dello scorso anno, era stata oggetto del contendere: si era assicurata una rapida riapertura e invece è ancora tutto fermo perché al momento non si è trovata una soluzione per affittare il prestigioso locale, uno dei simboli di Recoaro, che si trova a piano terra del municipio ed è chiuso dalla fine della stagione estiva 2017. Branco aveva più volte espresso la sua idea: «Stabilire un affitto iniziale minimo e poi prevedere un incremento proporzionale alle entrate. Al momento -spiega il primo cittadino - all'interno della struttura ci sono ancora gli arredi dell'ultimo gestore, la Ge.Com Di Schio, con la quale stiamo cercando una soluzione che soddisfi Comune e privato». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Cristina

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