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Architetti dal mondo per rilanciare il Lido

Uno scorcio dell’area Lido, da anni abbandonata: un concorso di architettura è la base del rilancio
Uno scorcio dell’area Lido, da anni abbandonata: un concorso di architettura è la base del rilancio
Uno scorcio dell’area Lido, da anni abbandonata: un concorso di architettura è la base del rilancio
Uno scorcio dell’area Lido, da anni abbandonata: un concorso di architettura è la base del rilancio

Architetti da tutto il mondo per far rinascere l’area Lido. Immobili e Partecipazioni srl, amministrazione comunale e Ordine degli architetti di Vicenza pronti a valutare i progetti che usciranno dal bando di concorso di idee internazionale appena pubblicato. Dopo anni di attesa, dunque, si apre una nuova era per i 6.500 metri quadrati che hanno segnato un’epoca per la città con il trampolino di 10 metri, uno tra i più alti d’Italia. Era il 1991 quando, dopo 41 anni di attività, si sono chiusi i battenti della piscina scoperta voluta da Gaetano Marzotto junior. Oggi l’operazione nata dal protocollo d’Intesa tra il Comune e i proprietari dell’area potrà dare il via alla rigenerazione della superficie con un vero e proprio intervento di lotta al degrado. I PROTAGONISTI. I tre protagonisti del rilancio hanno deciso di imboccare una strada ambiziosa vista anche l’importanza del piano di recupero. Si è dunque deciso di affidarsi a un concorso internazionale per la riqualificazione urbanistica ed ambientale con abitazioni, attività commerciali, esercizi di vicinato non superiori ai 250 metri quadrati e insediamenti direzionali. Il tutto per uno sviluppo massimo di cinque piani fuori terra. Ma tra i paletti fissati ci sono anche la creazione di un’area pubblica definita importante e di parcheggi in un quadro che dovrà valorizzare la vicina pista ciclabile. L’obiettivo dichiarato è quello di costruire un nuovo “centro” nell’assetto urbano prendendo spunto da quello che sta avvenendo nelle grandi città di mezza Europa. «Siamo contenti che sia giunto il momento di affrontare questa iniziativa importante perché fortemente caratterizzante la Città Sociale -commenta Andrea Donà Dalle Rose, presidente di Immobili e Partecipazioni-. Il tempo ha ridimensionato non poche strutture di questa città ma altre, come ad esempio l’apertura del parco La Favorita e la nuova area sportiva, hanno migliorato ed integrato la vita dei cittadini. Con grande impegno e con il desiderio di realizzare un’opera di grande qualità ci accingiamo pertanto a sottoporre l’area al concorso internazionale per l’area Lido». Un passo che per il Comune diventa l’occasione per creare un nuovo pezzo di città. L’ASSESSORE. «È un'operazione importante -spiega l’assessore all’urbanistica Michele Cocco-. Una riprogettazione dell’area è ormai indispensabile in quanto, essendo privata, non è possibile pensare al recupero con le funzioni originarie e mantenere la situazione attuale porterebbe solo ad immobilismo. Deve invece diventare l’occasione per creare una nuova centralità per attirare servizi e residenza di qualità, per dotare la città di elementi pubblici di pregio e innovativi, come uno spazio che potrà essere una piazza o quanto i progettisti suggeriranno. L’amministrazione comunale crede molto in questo progetto di recupero». IL VALORE STORICO. Il legame affettivo della città con l’area è sottolineato dalla presidente dell’Ordine degli architetti Manuela Pelloso: «L’area porta con sé un forte valore identitario per la comunità. La storia e l’ubicazione di questa parte di città sono elementi rilevanti nel processo di rigenerazione. Per questo il concorso di idee rappresenta la procedura per ottenere la migliore qualità degli interventi di architettura e di trasformazione del territorio». E tra i tre progetti, scelti dalla commissione giudicatrice, il primo si aggiudicherà 3 mila euro, il secondo e il terzo 2 mila ma potranno esserci anche menzioni speciali. Alla fine ne resterà solo uno che si vedrà assegnare da Immobili e Partecipazioni l’incarico di progettazione per un importo di massimo 40 mila euro. Decisamente un passo importante sia per il progettista che per la città stessa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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