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Agno, torrente o fiume Vanno bene entrambi

A Brogliano il cartello riporta la dicitura fiume Agno.   A.C.A pochi chilometri, a Trissino, si legge invece torrente Agno.   A.C.
A Brogliano il cartello riporta la dicitura fiume Agno. A.C.A pochi chilometri, a Trissino, si legge invece torrente Agno. A.C.
A Brogliano il cartello riporta la dicitura fiume Agno.   A.C.A pochi chilometri, a Trissino, si legge invece torrente Agno.   A.C.
A Brogliano il cartello riporta la dicitura fiume Agno. A.C.A pochi chilometri, a Trissino, si legge invece torrente Agno. A.C.

Due segnali ambientali che lasciano perplessi. In quello posto su un lato del ponte a Brogliano si legge “Fiume Agno”. Se si scende di qualche chilometro e si raggiunge il secondo ponte di Trissino, quello da cui si ammira il panorama delle rotte del Guà, il cartello riporta “Torrente Agno”. Vien fatto di pensare che non sia stata la stessa persona a collocare le due tabelle, perché si sarebbe sicuramente accorta della discordanza: due nomi per indicare lo stesso corso d’acqua. A meno che non sia stato vittima di una colossale distrazione. Allora, quale delle due indicazioni è sbagliata? Sono in tanti, che passano da quelle parti, percorrendo la pista ciclabile Agno-Guà, a chiederselo. Ebbene, si può affermare che entrambe le indicazioni sono esatte. Il perchè si scopre ricorrendo a una breve ricerca storico-linguistico-toponimica. Si sa che sul significato del termine Agno si sono consumati fiumi-torrenti di inchiostro. Chi ha congetturato che il termine derivi da Agnus (agnello), chi dall’albero dell’ontano e via discorrendo. In ultima analisi linguisti e toponomasti concordano che Agno derivi dal nome latino “amnis”, corso d’acqua. Insomma, è un termine “idronimico” e non può essere altrimenti. Può venire in aiuto lo storico romano Tito Livio, che era di Padova, che usava il termine “amnis” al posto di “flumen”, fiume. Ma un’occhiata a qualche mappa antica del territorio vicentino dell’Alto e Basso Medioevo, risalente ai tempi degli imperatori, da Ottone Secondo (983) fino ad Enrico Settimo (1.311), fuga ogni dubbio, là dove si nomina il corso d’acqua, che dà il nome alla valle dell’Agno, con “Amnius flumen”, che tradotto significa “fiume torrentizio”, cioè fiume–torrente. Infatti il carattere torrentizio del- l’Agno trova conferna nelle periodiche e improvvise innondazioni, che succedevano per il passato. Quindi, non hanno commesso nessuna distrazione i cantonieri, che hanno collocato i due cartelli ambientali, indicando il corso d’acqua, che dà il nome alla valle con il nome di “fiume” a Brogliano e di “torrente” a Trissino. Infatti, se una tabella informa che l’Agno è un fiume, risponde a verità, come è altrettanto vero che l’Agno è un torrente. Si chiama Agno, perché torrente in latino si dice “amnis”, l’aggettivo corrispondente è “amnius”, da cui deriva agno. Non c’è da fare alcuna correzione: l’Agno si può chiamare “fiume”, perché è un corso d’acqua, e si può chiamarlo “torrente”, perché ne ha tutte le carattristiche. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.C.

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