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Sandrigo

Veleni nella roggia Palmirona. Danni per quasi 100 mila euro

Sono duecento i quintali trote uccise dall’inquinamento che ha interessato la roggia Palmirola  (Foto Marco Billo)
Sono duecento i quintali trote uccise dall’inquinamento che ha interessato la roggia Palmirola (Foto Marco Billo)
Sono duecento i quintali trote uccise dall’inquinamento che ha interessato la roggia Palmirola  (Foto Marco Billo)
Sono duecento i quintali trote uccise dall’inquinamento che ha interessato la roggia Palmirola (Foto Marco Billo)

Duecento quintali di trote uccise da una sostanza inquinante e altri esemplari di fauna ittica morti lungo la roggia di risorgiva Palmirona: è l'entità del danno ambientale rilevato lunedì nel piccolo corso d'acqua che scorre tra Sandrigo e Ancignano, subito segnalato dal proprietario dell'allevamento ittico all'associazione Pescatori Associati Bacchiglione Astichello Tesina.  I volontari Pabat hanno immediatamente allertato Comune, polizia locale e Arpav per l'esecuzione dei rilievi e l'identificazione della sostanza inquinante. «Lunedì mattina il custode mi ha riferito che tutte le trote erano improvvisamente morte. Risalendo il canale che arriva al nostro allevamento per cercare le cause di questa moria anomala, abbiamo individuato le tracce di una sostanza, probabilmente di natura chimica, che sarebbe uscita dallo scarico di una fabbrica», racconta Stefano Stefani, titolare della Troticoltura Alpina Valdastico con sede nel paese dell'Alto Vicentino.
«Abbiamo acquistato l'itticoltura sulla roggia Palmirona nel 2021: siamo partiti da poco, con l'obiettivo di creare una nuova realtà a Sandrigo, area in cui la pesca è molto sentita. La perdita di circa 200 quintali di trote, per un danno ingente che stando alle prime stime si aggirerebbe tra gli 80 e i 100 mila euro, non coperto da polizza assicurativa, ci lascia molto amareggiati. Attendiamo gli esiti delle analisi dell'acqua e la chiusura delle indagini per poi procedere con una richiesta risarcimento». 

Lunedì, infatti, hanno provveduto a effettuare rilievi e accertamenti gli agenti della polizia locale del Consorzio Nordest Vicentino e i tecnici dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto. «Purtroppo, è un fatto grave: un inquinamento delle limpide acque di risorgiva del fiumiciattolo Palmirona che nasce nei campi di Sandrigo, a monte della strada che collega il capoluogo alla frazione di Ancignano. Le cause, ancora in fase di accertamento da parte delle autorità competenti, sarebbero dovute dallo scarico di sostanze chimiche velenose che hanno provocato la moria di pesci sul tratto di fiume e su un grande allevamento di trote che attinge l'acqua dal Palmirona. Un disastro ambientale, oltre che economico», dichiara il vicepresidente di Pabat, Domenico Cappozzo, intervenuto nel pomeriggio con il presidente Maurizio Zecchin. «Noi pescatori abbiamo a cuore il nostro territorio, in particolare i fiumi nei quali passiamo il nostro tempo libero, all'aria aperta in stretto contatto con la natura. Con la nostra associazione, che gestisce l'esercizio della pesca nei fiumi di Vicenza, manteniamo un equilibrio della fauna ittica, e non solo. Siamo molto attenti al nostro ambiente ed effettuiamo segnalazioni in modo che non si ripetano scempi ambientali».

 

Marco Billo

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