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Thiene

Una maglietta
per aiutare le figlie
dell’amica uccisa

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Il logo delle magliette da oggi in vendita nello stand al Carrefour
Il logo delle magliette da oggi in vendita nello stand al Carrefour
Il logo delle magliette da oggi in vendita nello stand al Carrefour
Il logo delle magliette da oggi in vendita nello stand al Carrefour

THIENE. Saranno magliette in vendita a fin di bene. Le commesse dell’ipermercato Carrefour di Thiene le hanno disegnate a stampate. Con l’obiettivo di aiutare le figlie della loro collega ed amica assassinata, vittime a loro volta di una tragedia che nel giro di pochi istanti le ha private sia della mamma che del papà. Così chi voleva bene ad Anna Filomena Barretta, la 42enne di Marano uccisa con un colpo di pistola alla testa lo scorso 20 novembre, in vista della Festa della mamma ha voluto promuovere una raccolta fondi dal cuore grande.
Sabato e domenica, e ancora il prossimo fine settimana, nella galleria del centro commerciale sarà presente uno stand che distribuirà le magliette contro la violenza sulle donne riportanti la scritta "Non ti amo da morire - Per non dimenticare". 
Sarà possibile acquistarle al prezzo base di 5 euro, e tutto il ricavato della campagna sarà destinato alla creazione di un fondo a favore delle due figlie di Anna che dopo la morte della madre sono state affidate ad una parente, e vengono attualmente assistite da una tutrice che si occuperà di gestirlo. 
«È l'occasione giusta per sensibilizzare i cittadini sulla violenza di genere perché spesso, quando si spengono i riflettori sui casi di cronaca, si finisce per accantonare il problema. Ci auguriamo che la comunità risponda alla nostra iniziativa e che ci aiuti a sostenere le figlie di Anna», ghanno spiegato. 
Sospettato principale dell'assassinio di Anna Filomena Barretta è l'ex marito, Angelo Lavarra, una guardia giurata di 43 anni, accusato di aver ucciso sua moglie, da cui si stava separando, all'interno del loro appartamento di via Aldo Moro a Marano. 
Finora l'indagato, assistito dagli avv. Lucio Zarantonello e Rosanna Pasqualini, ha sempre negato di aver sparato alla moglie con la sua pistola di servizio: «Si è suicidata dopo che avevamo discusso, mentre io dormivo sul divano», è stata la sua versione fin dal primo momento. 
Un peso decisivo nell'inchiesta lo avranno le risposte dell'autopsia e gli accertamenti compiuti dai Ris all'interno dell'appartamento.
 

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