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Alto Vicentino

Telecamere sul petto degli agenti, la sicurezza diventa tecnologica

Un agente mostra una delle nuove apparecchiature in dotazione alla polizia locale (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)
Un agente mostra una delle nuove apparecchiature in dotazione alla polizia locale (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)
Un agente mostra una delle nuove apparecchiature in dotazione alla polizia locale (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)
Un agente mostra una delle nuove apparecchiature in dotazione alla polizia locale (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)

Un occhio elettronico appuntato al petto per una maggiore tutela degli agenti, ma anche per documentare reati e addirittura prevenirli grazie a un più efficace "effetto deterrente". La polizia locale Nordest Vicentino è il primo consorzio della provincia che ha deciso di dotare il personale in servizio di body cam, piccole videocamere grandi quanto il palmo di una mano a disposizione dei 48 agenti che operano nei 27 Comuni convenzionati. Dispositivi che già nei prossimi giorni potranno essere utilizzati dalle pattuglie, nel rispetto delle disposizioni del Garante della Privacy. «Non è ammessa la registrazione continua e quella di episodi non critici. I dati raccolti riguardano audio, video e foto delle persone riprese, riferimenti temporali e coordinate Gps che, una volta scaricati dalle videocamere, sono disponibili per le successive attività di accertamento», spiega il comandante Giovanni Scarpellini. «Al momento dell'uscita in servizio la body cam viene selezionata dall'operatore con un apposito badge personale. Al momento del bisogno può essere attivata premendo un tasto che avvierà la registrazione, anche salvando le immagini inquadrate fino a due minuti prima dell'attivazione. Un altro aspetto importante è quello della prevenzione dei reati: l'agente, infatti, potrà avvertire in anticipo che sta attivando la registrazione, con l'auspicio che ciò possa fungere da deterrente ed evitare situazioni più gravi. Questi dispositivi sono stati richiesti dalle rappresentanze sindacali all'amministrazione del consorzio in relazione alle crescenti difficoltà riscontrate dagli agenti nel corso dei servizi esterni». Il Cda - attualmente presieduto dal sindaco di Thiene, Giampi Michelusi, e composto dalla prima cittadina di Fara, Maria Teresa Sperotto, con l'assessore alla sicurezza di Monticello, Claudio Benincà - ha incaricato la società partecipata "Pasubio Tecnologia" di predisporre un progetto per la fornitura delle body cam. L'iniziativa ha anche ricevuto un contributo dalla Regione Veneto a copertura del 40 per cento del costo totale di 36 mila euro. Al termine dell'iter sono state fornite 28 body cam al comando di Thiene, sette al distaccamento di Monticello e altrettante a quello di Sandrigo. Ogni sede è stata dotata di una centrale di ricarica dei dispositivi e di download dei filmati registrati, accessibili solo da un computer non collegato a internet e visionabili esclusivamente da personale autorizzato. «I dati dimostrano come l'utilizzo delle body cam contribuisca a prevenire più della metà degli incidenti nel momento in cui gli agenti affrontano un comportamento illegale», dichiara Michelusi. «Sono una garanzia per ambo le parti, sia per il personale in servizio che per i cittadini», aggiunge Sperotto. «L'attività del consorzio sta mutando, si sta evolvendo, e questi strumenti possono dare una mano». «Spesso è la polizia locale a intervenire al posto di polizia di Stato o carabinieri», conclude Benincà. «Perciò risulta necessario incrementare l'efficacia delle azioni»

Marco Billo

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