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Sottopasso allagato, piovono critiche

Il sottopasso allagato, come si è presentato domenica mattina. FOTO FORNITA DA ROBERTA LIEVOREI mezzi della Sis intervenuti per aspirare l’acqua. ROBERTA LIEVORE
Il sottopasso allagato, come si è presentato domenica mattina. FOTO FORNITA DA ROBERTA LIEVOREI mezzi della Sis intervenuti per aspirare l’acqua. ROBERTA LIEVORE
Il sottopasso allagato, come si è presentato domenica mattina. FOTO FORNITA DA ROBERTA LIEVOREI mezzi della Sis intervenuti per aspirare l’acqua. ROBERTA LIEVORE
Il sottopasso allagato, come si è presentato domenica mattina. FOTO FORNITA DA ROBERTA LIEVOREI mezzi della Sis intervenuti per aspirare l’acqua. ROBERTA LIEVORE

La pioggia di domenica ha creato una situazione di criticità sulla viabilità della Nuova Gasparona alla rotatoria tra le vie Breganzina e Riale a Breganze al confine con Colceresa. L’esondazione del torrente Riale sui campi limitrofi alla Superstrada ha provocato l’allagamento del sottopasso, bloccando per alcune ore la viabilità con rallentamenti sulle altre strade. Solo l’intervento delle autopompe della Sis e la contemporanea riduzione delle piogge hanno fatto tornare la situazione alle normalità. E il giorno dopo piovono le critiche. I CANDIDATI SINDACI. Piera Campana (Breganze Attiva) evidenzia come «già il primo anno che sono diventata sindaco, io e l’allora assessore ai lavori pubblici Ugo Barbieri, abbiamo fatto presente al gestore che la zona non era adatta a un sottopasso perché luogo di risorgive e quindi presentava grandi criticità in caso di pioggia. In un incontro con l’allora commissario Silvano Vernizzi, l’ingegnere Giuseppe Fasiol e i tecnici della Sis avevamo proposto una soluzione diversa, portando un progetto che prevedeva un ponte, ma ci è stato risposto che le autopompe erano perfette per risolvere eventuali situazioni di allagamenti. Spiace perché persone che conoscevano bene il territorio non sono state ascoltate». La pensa allo stesso modo Graziano Rigon (Breganze al centro) che sottolinea come il disagio «era annunciato» e ricorda come «alla conferenza dei servizi del 2009, con sindaco Silvia Covolo, era stato fatto presente che quella zona era un punto critico per l’acqua. Ed era stato sottolineato in un documento presentato dall’associazione “L’autostrada che vogliamo”. Se avessero avuto più umiltà nell’ascoltare chi il territorio lo conosce e lo vive tutti i giorni avremmo potuto avere un progetto migliore». «Sono problemi che non devono verificarsi – commenta Manuel Xausa (Rinnovamento per Breganze – Lega Salvini) -. Ora la Sis deve attivarsi perché non accada più, rivendendo il sistema di drenaggio perché a rimetterci sono tutti i cittadini». «È indubbio che nei calcoli o nel progetto c’è qualcosa che non funziona – ribadisce Giuliano Dal Lago (Prima il Veneto) – anche perché domenica non ha piovuto così tanto da aspettarsi una situazione di grande criticità. Il gestore deve capire dove sta il problema prima che accada qualcosa di più grave». LA RISPOSTA. Il direttore tecnico della Sis Gianni D’Agostino ricorda in primo luogo che «non c’è un’opera in tutta la Superstrada Pedemontana Veneta che non sia stata concordata con le Amministrazioni». Detto questo ricorda anche che «quel sottopasso è stato aperto nel settembre dell’anno scorso e fino a domenica non si è mai verificato alcun problema di viabilità e di allagamento nonostante abbia piovuto anche in modo più incessante. Stiamo verificando ogni possibilità del perché ci sia stato l’allagamento e sono già in programma incontri per far sì che una situazione del genere non si verifichi mai più. Ad esempio, abbiamo notato che c’è una cattiva manutenzione dei fossi e questa può essere una delle cause. Domenica siamo stati i primi a intervenire con le autopompe e in poche ore il sottopasso è tornato perfettamente funzionante». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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