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Sandrigo

Sos siccità: pesci a rischio, tocca ai pescatori salvarli

I pescatori prelevano i pesci e li portano dove c’è più acqua (Foto Billo)
I pescatori prelevano i pesci e li portano dove c’è più acqua (Foto Billo)
I pescatori prelevano i pesci e li portano dove c’è più acqua (Foto Billo)
I pescatori prelevano i pesci e li portano dove c’è più acqua (Foto Billo)

I pescatori salvano i pesci dell'Astico e del Tesina dalla siccità e dai bracconieri: nell'ultimo mese i volontari di Pabat sono entrati in azione per prelevare oltre duecento esemplari - anche di grossa taglia come carpe di quasi otto chili, trote, tinche, anguille e cavedani - e spostarli a valle in acque più profonde e sicure.
«La siccità e l’abbassamento delle falde stanno creando seri e molteplici problemi. Le ultime piogge, che sono state utili per le colture di cereali, di prati e degli orti, non hanno però ricaricato sufficientemente le falde acquifere, in estrema sofferenza dopo questo periodo, lungo mesi, di assenza di precipitazioni rilevanti», spiega Maurizio Zecchin, presidente dei Pescatori Associati Bacchiglione Astichello e Tesina, con i vice presidenti Francesco Nassi e Domenico Cappozzo che assieme hanno coordinato le attività di recupero. «La situazione è preoccupante per i fiumi e per le falde che alimentano i pozzi: la loro portata è infatti ai minimi storici».

In questo contesto Pabat si è attivata per preservare la fauna ittica locale recuperando i pesci boccheggianti, a causa dei bassi livelli in molti punti dei corsi d’acqua, e rilasciarli poi nelle parti dei fiumi dove l’acqua è sufficientemente profonda per scongiurare la moria. «Quando va in asciutta un fiume o un canale, oltre ai pesci che lo popolano, si perde una rilevante quantità di specie, sia di flora che di fauna, che formano un importante ecosistema per il ciclo vitale del corso d'acqua. Un enorme danno ambientale. Nelle ultime settimane, per fare fronte alla grave situazione, con l'aiuto di una decina di volontari sono stati eseguiti molti recuperi, in particolare nel Tesina e nel laghetto a sud del ponte della provinciale 248 a Sandrigo», spiegano i componenti del direttivo Pabat.
«Solo pochi giorni fa abbiamo prelevato una cinquantina di pesci, anche di grossa taglia, nelle buche in via di prosciugamento del torrente Astico. Sono stati salvati dalla secca e dai bracconieri, attratti da queste “facili prede”, alcuni già sanzionati dai nostri guardia pesca». I volontari hanno liberato oltre 400 chilogrammi di pesci a valle, in acque profonde non soggette ai fenomeni di secca. «Agli interventi di Sandrigo, si aggiungono quelli attuati da fine marzo in poi anche nella zona delle risorgive di Bressanvido e Poianella», concludono. «Non c’è memoria che il livello dell’acqua si sia già abbassato a tal punto in passato. Speriamo in nuove piogge».  

Marco Billo

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