Aveva 15 anni quando ha lasciato Breganze dove era nato per salpare su una nave alla volta del Brasile. A Rio de Janeiro ha fatto fortuna nel settore della cantieristica navale e si è costruito una bella famiglia ma non ha mai abbandonato le sue radici tornando alle zone di origine almeno una volta all’anno. È morto l’altro ieri ad 84 anni Augusto Rigon dopo una lunga malattia, che non gli ha impedito però di tornare a casa anche due anni fa quando, già debilitato, ha fatto il suo ultimo viaggio in Italia con la moglie Yara conosciuta in Brasile e da cui avuto 3 figli a cui ha dato tutti nomi italiani: Giancarlo, Mario e Luciana. A Breganze era nato nella campagna in via Santo Stefano da Giovanni Rigon ed Emilia Bonotto. I fratelli Mario e Silveria sono entrambi deceduti, ma a ricordarlo con affetto sono oggi i nipoti ai quali era legato e che lo ricorderanno venerdì 13 settembre alle 19.30 con una messa nel duomo di Breganze. Partito giovanissimo da Breganze come emigrante per raggiungere uno zio e tentare la fortuna in una terra che non conosceva ha vissuto i primi anni di grandi difficoltà e duro lavoro. La sua fortuna è legata all’impresa navale, alla costruzione degli oblò e ad alcuni brevetti. In occasione dei 50 anni di matrimonio, 10 anni fa, aveva portato tutti i familiari brasiliani insieme ai parenti vicentini a festeggiare sulle colline di Marostica nell’hotel La Rosina dove era ospite fisso dell’amico Gaetano Lunardon. • © RIPRODUZIONE RISERVATA