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Sfidano le auto col buio È una roulette da brivido

Il tratto di strada, prima di Zugliano, indicato dalla testimone. CISCATOSecondo il racconto un gruppo di ragazzini giocherebbe con le auto
Il tratto di strada, prima di Zugliano, indicato dalla testimone. CISCATOSecondo il racconto un gruppo di ragazzini giocherebbe con le auto
Il tratto di strada, prima di Zugliano, indicato dalla testimone. CISCATOSecondo il racconto un gruppo di ragazzini giocherebbe con le auto
Il tratto di strada, prima di Zugliano, indicato dalla testimone. CISCATOSecondo il racconto un gruppo di ragazzini giocherebbe con le auto

Ragazzini di 15-16 anni che a Zugliano attraversano la strada di sera al buio nel più completo pericolo. Una bravata? No. Una vera e propria “sfida” per provare quel pizzico di adrenalina in più, adrenalina che però mette in pericolo l’incolumità propria e degli automobilisti di passaggio sulle strade di Zugliano. È quello a cui ha assistito in prima persona Alessandra De Munari di Zugliano. «Desidero segnalare un episodio molto grave accaduto sabato 18 gennaio verso le 21. Percorrevo la strada che da Zugliano porta a Thiene (prima della rotatoria che porta in centro a Zugliano), un tratto buio. Improvvisamente un’auto, che stavo per incrociare, mi ha fatto gli abbaglianti e io d'istinto ho frenato, un attimo dopo ho dovuto letteralmente inchiodare l'auto perché mi sono ritrovata con un gruppo di ragazzi (saranno stati sei o sette) che stavano attraversando la strada di corsa. In quel punto non ci sono lampioni, nemmeno le strisce pedonali e comunque loro avevano volontariamente attraversato in un momento di pericolo. Sicuramente una sfida. Sono riuscita a parlare con uno dei ragazzi che mi ha preso in giro e non ha assolutamente compreso il pericolo, anzi. Scrivo tutto questo perché spero possa arrivare ai genitori di questi ragazzi. Avranno 15 o 16 anni... Erano a piedi e alle 21 di sera si dirigevano verso Zugliano. Per fortuna per me è andata bene». Un post sul più popolare dei social che finora è stato condiviso da quasi 300 persone. «Il mio scopo non è fare qualcosa per questi ragazzi, ritenendo che non sia compito mio ma delle famiglie, ma quello di avvertire gli automobilisti che passano per quel tratto di strada e tutelarli», precisa Alessandra De Munari. Un'affermazione forte, se si vuole, ma che dimostra quanto tutto quello che le è accaduto l'abbia spaventata sapendo che quel gesto, quella grande dimostrazione di disprezzo per la vita propria e altrui, poteva trasformarsi in tragedia. «Ho saputo che questo gruppo di ragazzi è conosciuto, sia dalle forze dell'ordine che dai loro genitori. Sono stati più volte richiamati, ma non è servito a nulla. L'unica cosa che possiamo fare è stare molto attenti quando percorriamo quel tratto di strada e sperare che, nel frattempo, questi ragazzi facciano coscienza. Quando ho inchiodato – continua a raccontare Alessandra De Munari – ero spaventatissima e uno di questi ragazzini si è avvicinato al finestrino del passeggero e io gli ho chiesto se erano impazziti. Lui, per tutta risposta, mi ha ringraziato per averli fatti attraversare e si è messo a ridere dimostrando strafottenza. Il problema è che per attraversare aspettano proprio il momento più pericoloso, ossia quando vedono i fari di una macchina, perché dietro di me e nell'altra carreggiata non c'era nessuno». Il sindaco Sandro Maculan, che si è mosso dopo le segnalazioni, fa un nuovo richiamo alla responsabilità genitoriale e annuncia che ha già chiesto alle pattuglie di polizia locale di prestare attenzione all’area. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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