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Sarcedo

Prime nozze gay
«Colpo di fulmine
nato tra i fornelli»

Il sommelier Sergio Olivetti e lo chef Renato Rizzardi a fine cerimonia all’uscita da villa Capra-Bassani
Il sommelier Sergio Olivetti e lo chef Renato Rizzardi a fine cerimonia all’uscita da villa Capra-Bassani
Il sommelier Sergio Olivetti e lo chef Renato Rizzardi a fine cerimonia all’uscita da villa Capra-Bassani
Il sommelier Sergio Olivetti e lo chef Renato Rizzardi a fine cerimonia all’uscita da villa Capra-Bassani

SARCEDO. Aspettavano questo giorno da 27 anni. Un amore nato da uno scambio di sguardi all'interno di un ristorante a Padova. Era il 1989. Renato Rizzardi, 53 anni, di Vicenza, lavorava in quel locale come cameriere, mentre Sergio Olivetti, 55enne di Lazise, era andato a cena dopo una giornata passata sui libri di medicina prima di affrontare un esame universitario. Due giorni fa è arrivata la loro “unione civile”, la prima nell'Alto Vicentino per due persone dello stesso sesso.

Un matrimonio, diventato legale dopo la firma della legge dell'11 maggio scorso, che è stato celebrato lunedì, alle 18, in villa Capra-Bassani dal sindaco di Sarcedo Luca Cortese davanti a una sessantina di invitati particolarmente emozionati.

«La nostra storia d'amore è uguale a quella di qualsiasi altra coppia, etero o omosessuale – racconta Renato – Il nostro è stato un colpo di fulmine e dopo 27 anni siamo una coppia solidissima. Sergio è venuto quasi subito ad abitare da me e quando ho deciso di trasferirmi a Montecchio Precalcino per aprire il mio ristorante “La Locanda da Piero” (locale che nella Guida Michelin si è guadagnato una stella) il mio compagno, sommelier professionista, mi ha seguito in quest’avventura su una strada per lui sconosciuta. Ma era la via giusta per entrambi, tanto che 24 anni fa Sergio è diventato mio socio».

All'inizio non è stato facile parlare del loro amore. «Abbiamo atteso un po' - aggiunge - anche perché 27 anni fa i tempi erano diversi rispetto ad oggi e c'erano molti più preconcetti. Ricordo che non era facile andare in vacanza insieme e prenotare un'unica camera. Era imbarazzante, sembrava quasi che ci dovessimo scusare di qualcosa, quando invece da giustificare non c'era proprio nulla. C'era la paura di come il mondo potesse vederci, giudicandoci per le nostre scelte personali. Poi, con il tempo, è diventato tutto più naturale, abbiamo informato le famiglie e gli amici ed è stato bello condividere la nostra vita con loro». L'unione civile rappresenta una conquista importante per Renato e Sergio, perché ha reso questa coppia visibile davanti alla legge.

Racconta Riccardo che l'altro giorno lui e il suo compagno hanno festeggiato «il terzo matrimonio»: uno, perché si amano da 27 anni; un altro, perché da 24 sono soci del ristorante, dopo il colpo di fulmine tra i fornelli; un altro ancora, perché la cerimonia di lunedì ha permesso loro di esprimersi davanti agli altri in modo diverso «anche se tra noi - precisa Renato - non è cambiato nulla. Ma non nascondo che stamattina (ieri per chi legge, ndr) ci siamo svegliati più felici e arricchiti. Bello condividere un momento importante con le persone care».

Silvia Dal Maso

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