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Lugo

Pino, lo skipper solidale: ora rotta sull’ambiente

Nicola Pino, 50 tondi quest’anno, abita a Lugo ma è greco d'adozione. Ha vissuto a Zante per 14 anni scorrazzando tra il Mar Ionio ed Egeo. Ora è tornato alle sue radici. Tra Thiene e i boschi della Pedemontana. Ma con il mare nel sangue. Aveva una missione. Compiuta. Ha trasformato la sua barca, Moana60, un pezzo di storia della vela italiana, in un laboratorio per l’innovazione sociale, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio.
Moana60 Spirit of Community Acqua, questo il nome dell’associazione che ha creato, uno dei due presidenti è la moglie Alessia Ramin, è uno «spazio navigante, aperto, che mette in relazione le competenze necessarie per sviluppare e accogliere a bordo progetti di scuole, università, aziende, associazioni, enti e comunità», le sue parole. Progetti concreti. Nel segno della vela solidale. Capace di navigare anche tra le creste delle montagne. Argomenta. «Il nostro obiettivo è mettere al centro la persona, la cura, l’ambiente, la riflessione, la “lentezza”, la solidarietà, l’ascolto, la scoperta e il rispetto dell’altro, la tutela dell’ambiente e del mare».
Nel corso dell’estate Nicola Pino e il suo speciale equipaggio hanno portato per mare, in un vero e proprio battesimo dell’acqua, un gruppo di ragazzini Marano. La loro campagna d’istruzione è stato un concentrato di educazione ambientale e di attività di volontariato al centro di recupero delle tartarughe a Favignana e di avvistamento della foca monaca a Marettino. A sostenere l’iniziativa un gruppo di benefattori dell’Alto Vicentino.
Moana60 è un laboratorio in mare. A vela. La cui associazione di riferimento, è fortemente radicata nel thienese. L’altro presidente è Giovanni Laurora, che a sua volta segue le attività e le iniziative in Pedemontana.
La parte scientifica, e cioè la raccolta di dati sullo stato del mare, tra le isole Egadi e le Eolie, si è invece svolta in collaborazione con Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste. Il progetto è di larga portata. Nel futuro prevede approdi dal Mediterraneo lungo le rotte delle galee della Repubblica di Venezia e più su, da Istanbul al porto di Odessa, ora in Ucraina.
A bordo attività di citizen science, dove si coniuga ricerca scientifica e partecipazione. A terra sono proposti eventi culturali e iniziative speciali per la tutela dell’ambiente. Prossimo appuntamento le domeniche ecologiche lungo le sponde del torrente Astico, il 14 e 28 novembre e il 5 dicembre; saranno coinvolti i comuni di Lugo, Fara e Zugliano. Una raccolta di plastica in mare è stata effettuata nell’area di Marettino: il bilancio è di sette sacconi zeppi di rifiuti consegnati in Comune a Favignana.
L’estate appena lasciata alle spalle ha consegnato a Pino e al suo speciale equipaggio ricordi indelebili. Moana60 s’è trasformata anche in una residenza artistica al largo delle Eolie: sotto la guida di Francesco Pozzato, sei artiste under 35, affiancate dall’alpinista vicentino Giampaolo Casarotto, hano reinterpretato il rapporto tra il mare e le vette dell’Himalaya, da zero ad 8mila metri.
A fianco di Pino i cofondatori di Moana60 Spirit of Comunity: Ilaria Cunico è laureata in ingegneria per l’ambiente e il territorio, Sara Zanardi in ingegneria ambientale, Francesco Pozzato possiede un solido curriculum di studi in teatro e in arti visive allo Iuav di Venezia, studia Storia del Mediterraneo Antico e Medioevale a Cà Foscari ed è un artista, Paolo Costa è designer. Tra le sue passioni la subacquea, attività che lo vede istruttore certificato anche per accompagnare in profondità disabili fisici e cognitivi, fondatore di un’associazione di clownterapia. Una ciurma di cuore.

Andrea Mason

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