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Pfas in zona discarica, avviata un’indagine

Una veduta dall’alto del depuratore di Thiene da cui parte l’acqua per la roggia a sud di Thiene
Una veduta dall’alto del depuratore di Thiene da cui parte l’acqua per la roggia a sud di Thiene
Una veduta dall’alto del depuratore di Thiene da cui parte l’acqua per la roggia a sud di Thiene
Una veduta dall’alto del depuratore di Thiene da cui parte l’acqua per la roggia a sud di Thiene

Alessandra Dall’Igna Marialuisa Duso In tempi di allarme pfas, scoprirne la presenza in una roggia a sud di Thiene e nella discarica Vianelle, non è notizia da prendere a cuor leggero. Lo conferma il fatto che l’Arpav l’ha subito segnalato all’Ulss e all’autorità giudiziaria e la questione è ora oggetto di indagini. Probabilmente non è nemmeno un caso se la proposta del consigliere grillino Abramo Tognato di istituire una commissione con il compito di monitorare lo stato di inquinamento delle acque è stata subito accolta dal Comune. Che il livello di attenzione sia alto lo dimostra anche l’incontro pubblico promosso da un gruppo di cittadini per informare sui rischi collegati all’inquinamento da sostanze perfluoalchiliche. Così, mentre a Thiene nasce la commissione, Marano chiede ulteriori verifiche sulla falda sottostante la discarica Vianelle. Diverse iniziative che hanno tutte lo stesso obiettivo: tutelare la falda che fornisce acqua a circa 800 mila abitanti delle province di Vicenza e Padova. INCONTRO PUBBLICO. Nei giorni scorsi il comitato di cittadini “Proteggiamo LaRoSa” ha organizzato un incontro pubblico molto partecipato sul tema “Alto vicentino: acqua, aria e inquinamento”. Grande rilievo è stato dato all’inquinamento da sostanze perfluoalchiliche, problema non più circoscrivibile dunque alla sola vallata dell’Agno. La presenza di pfas è stata infatti riscontrata anche nella roggia di Villaverla che riceve l’acqua del depuratore di Thiene. Qui, secondo quanto riportato da Daniele Sandini del Movimento NoPfas, l’Arpav ha rilevato la presenza di 1400 ng/lt (nanogrammi per litro) di pfas. «I depuratori non sono in grado di abbattere i pfas - ha spiegato Sandini - per cui diventano a loro volta una sorgente: il problema diventerà sempre più ampio perché anziché arginare le sorgenti principali (Miteni) e quelle secondarie (depuratori), sono stati autorizzati trattamenti di rifiuti in zone di ricarica della falda, come a Thiene». L’ARPAV. Il dato non solo è confermato dall’Arpav, ma si scopre che «non è il primo caso di pfas che rileviamo nei pressi della rete di monitoraggio esterna alla discarica». Per questo «i valori sono stati comunicati sia all’Ulss che all’autorità giudiziaria e sono oggetto di indagine per capire perché sono così elevati». L’Arpav precisa che «non si tratta di acque destinate al consumo umano». Nel qual caso il limite sarebbe di 90 ng/lt, ciò non toglie che l’attenzione debba essere alta. DISCARICA VIANELLE. Inizieranno ai primi di aprile i lavori per la realizzazione di quattro nuovi punti di monitoraggio della falda per verificare la qualità dell’acqua, richiesti dalla Provincia alla ditta Servizi srl, attuale gestore della discarica. L’iniziativa segue l’uscita del rapporto con cui Arpav segnalava una concentrazione di Pfas in alcuni pozzi della discarica: la concentrazione era di 3.270 ng/lt a marzo 2018, in una prima rilevazione, e 1.879 ng/lt in una seconda, nel luglio 2018. Visionato il rapporto di Arpav, nel 2018 il Comune di Marano ha subito aperto un dialogo con l’Agenzia regionale, l’Ulss, Viacqua spa e con la Provincia, per fare degli approfondimenti e arrivare a definire insieme un quadro complessivo della situazione. Viacqua in questi mesi ha inoltre effettuato controlli specifici sui pozzi dell’acquedotto a sud di Marano, che hanno evidenziato la presenza di Pfas, ma ben al di sotto dei limiti minimi stabiliti dalla Regione (i valori oscillano tra lo 0 e i 23 ng/lt). «L’acqua che esce dai nostri rubinetti è assolutamente sicura, potabile e comunque costantemente monitorata dal Comune e dagli organi competenti - sottolinea il sindaco di Marano Marco Guzzonato - L’obiettivo è andare verso “Pfas zero”: per questo continueremo il monitoraggio e la tutela della risorsa idrica, oltre che a informare i cittadini su questi temi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna Marialuisa Duso

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