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THIENE

Parco sud al triplice fischio, pronte le chiavi per il Comune

Ultimati i lavori, il Parco Sud sarà consegnato entro settembre al Comune (Foto StudioStella)
Ultimati i lavori, il Parco Sud sarà consegnato entro settembre al Comune (Foto StudioStella)
Ultimati i lavori, il Parco Sud sarà consegnato entro settembre al Comune (Foto StudioStella)
Ultimati i lavori, il Parco Sud sarà consegnato entro settembre al Comune (Foto StudioStella)

«Siamo una realtà thienese, vogliamo lasciare un segno alla nostra città». Con questo spirito l’impresa fondata da Giuseppe Munaretto e oggi gestita dai figli Fabio e Renato, aveva sottoscritto un accordo con il Comune, sotto forma di project financing, per realizzare nell’area Sud una cittadella sportiva, con annesse strutture commerciali, direzionali e ricettive. Erano i primi anni del terzo millennio, poco prima che una crisi economica mondiale facesse crollare le borse rendendo tutti più poveri. Per questo poter dire oggi che quell’opera, seppur ridimensionata, e con diversi anni di ritardo, sta per essere consegnata al Comune - accadrà entro la fine del mese - ha del miracoloso. Nel momento stesso in cui ha firmato la convenzione Giuseppe Munaretto aveva detto ai figli che non era il momento giusto, ma proprio perché la parola vale più della firma hanno voluto andare avanti. I problemi sono arrivati subito «Quando la banca che a luglio si era impegnata ad essere al nostro fianco - racconta Renato - a settembre si è tirata indietro». Nonostante questo il cantiere, iniziato nel 2008, è andato avanti fino al 2013. Poi anche la Munaretto si è dovuta arrendere alle difficoltà ed è arrivato il concordato. Ci sono stati anni di black out, nel frattempo sono subentrati i liquidatori, ma quell’impegno assunto con Thiene è rimasto una priorità. Era evidente però che il progetto originario doveva essere rivisto. Se ne è fatto carico l’ing. Antonio Schillaci, in qualità di nuovo direttore dei lavori. «La difficoltà più grossa è stata quella di riprendere il dialogo con il Comune, facendo un’analisi dei costi necessari per ultimare le opere». Da un progetto da 9 milioni e 700 mila euro si è passati a un intervento di poco superiore ai 6 milioni, sacrificando la torre, dal momento che il Comune non intendeva più trasferire gli uffici, ma ridimensionando anche gli impianti a partire dallo stadio, omologato per la serie C, che in origine poteva ospitare fino a 4.500 tifosi, ora ridotti a 2 mila. Confernati i campi da rugby e calcetto. Fondamentale è stata l’autorizzazione del Comune a vendere l’immobile Decathlon che ha garantito liquidità all’impresa, per riprendere i lavori. Nel frattempo alla Munaretto è subentrata la Nova Domus, che fa sempre capo alla famiglia e che non intende gestire gli impianti, motivo per cui il Comune ha lanciato un bando che scadrà dopo domani. Ed è nata una partnership altrettanto preziosa con l’impresa Panizzon di Malo, che si è fatta carico delle varie fidejussioni. Dopo tante notti insonni, Renato Munaretto può oggi dire: «Ce l’abbiamo fatta. Non ho mai pensato di mollare - rivela - perché sarebbe stata una sconfitta inaccettabile. Ho avuto la fortuna di trovare brave amministrazioni che hanno compreso la situazione». E ora Thiene può disporre di una struttura che poche città possono permettersi, compresa un’arena per gli spettacoli.

Marialuisa Duso

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