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Pali e gradini, una giungla per i disabili

L’area davanti al municipio con la ghiaia che ostacola l’arrivo alla rampa. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLa zona del Bosco verso la stazione dei bus è ricca di barriereNumerosi gli ostacoli anche all’incrocio di via Vanzetti
L’area davanti al municipio con la ghiaia che ostacola l’arrivo alla rampa. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLa zona del Bosco verso la stazione dei bus è ricca di barriereNumerosi gli ostacoli anche all’incrocio di via Vanzetti
L’area davanti al municipio con la ghiaia che ostacola l’arrivo alla rampa. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLa zona del Bosco verso la stazione dei bus è ricca di barriereNumerosi gli ostacoli anche all’incrocio di via Vanzetti
L’area davanti al municipio con la ghiaia che ostacola l’arrivo alla rampa. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOLa zona del Bosco verso la stazione dei bus è ricca di barriereNumerosi gli ostacoli anche all’incrocio di via Vanzetti

Può essere il palo della luce a ridosso di un marciapiede, il cassonetto posizionato accanto allo stallo per disabili, il passaggio pedonale sbiadito o la rampa d’accesso alla chiesa non segnalata. Le barriere architettoniche disseminate in città hanno forme e materiali diversi, ma producono tutte lo stesso effetto: limitare il diritto alla mobilità, all’autonomia e alla dignità delle persone. Per tentare di abbattere gli ostacoli almeno negli edifici e spazi pubblici, il Comune di Thiene si è dotato del Peba, l’ambizioso Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche dal valore di 430 mila euro, per il quale il Comune ha ottenuto un contributo di 15 mila dalla Regione. Il piano ha verificato l’accessibilità per i cittadini con disabilità motorie, sensoriali e cognitive di 33 edifici, 13 piazze, 17 aree verdi e 27 chilometri di strade urbane, attraverso il sopralluogo eseguito dai progettisti dello studio Scarpa & Drouille assieme ad alcuni membri di Fish - Federazione italiana per il superamento dell’handicap. «Se gli interventi eseguiti negli ultimi anni hanno ormai reso accessibili quasi tutti gli edifici pubblici - spiega l’architetto Aldo Scarpa - negli spazi pubblici è tutto da costruire e il Peba diventa il punto di riferimento per il Comune per migliorare la mobilità sostenibile. I punti più critici sono stati rilevati nella zona della stazione Fs (qui in realtà il piano di riqualificazione di piazza Matteotti prevede già l’abbattimento delle barriere architettoniche, ndr), l’area del Bosco dei Preti dal lato della stazione delle corriere, il quartiere di Ca’ Pajella, i marciapiedi delle vie Corradini (vicino alla biblioteca), Pastorelle, Del Prete, Kennedy e il borgo di Lampertico». «In alcuni casi - precisa - non è presente l’abbassamento di livello dei marciapiedi in prossimità di strisce pedonali, in altri ci sono gradini che impediscono l’accesso a strutture pubbliche oppure gli attraversamenti non sono visibili dagli ipovedenti. In alcune situazioni manca la segnaletica per gli accessi riservati alle persone in carrozzina: è il caso del Duomo dove la rampa si trova di lato e non è immediatamente visibile e del municipio dove è nascosta dalla siepe e per arrivarci bisogna attraversare il piazzale di ghiaino». «Numerosi sono gli interventi che si possono eseguire, anche a basso costo, per migliorare la vita alle persone con disabilità - aggiunge l’urbanista Murielle Drouille-Scarpa -. Dove la strada non consente di realizzare il marciapiede possono essere istituite delle zone con un limite di 30km/h, oppure si possono riqualificare le fermate degli autobus dotandole di dispositivi che facilitano la lettura delle informazione per gli ipovedenti, o garantire la sicurezza e l’orientamento dei pedoni inserendo una pavimentazione tattile in prossimità delle strisce». Il piano, che ha valenza pluriennale, passerà ora al vaglio della giunta per l’adozione, dopo di che verrà approvato dal Consiglio con l’impegno di accantonare annualmente le somma per finanziare e realizzare, di anno in anno, i lavori necessari all’eliminazione delle barriere architettoniche. «Ci stiamo dotando di uno strumento utile per lo sviluppo inclusivo della città – afferma Andrea Zorzan, Assessore ai Lavori Pubblici -. Ci guiderà nei prossimi interventi con razionalità, intensificando le nuove prassi che abbiamo già iniziato ad adottare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

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